Benzina, Altroconsumo: flop dei cartelloni in autostrada
Come risparmiare sulla benzina? In autostrada ci sono i “benzacartelloni”, i cartelli con le indicazioni dei prezzi praticati nelle successive aree di servizio con un semaforo verde che segnala la compagnia con il prezzo più basso: peccato però che siano spenti oppure incompleti. È la denuncia di Altroconsumo, che ha svolto un’indagine in vista delle partenze di Natale scoprendo che i cartelli con le indicazioni dei prezzi in autostrada sono utili, quando funzionano. Ma troppo spesso sono incompleti. Insomma: i cartelloni in autostrada fanno flop. E non aiuta neanche il sito dell’Osservatorio prezzi carburanti.
“Il sito messo a disposizione dal ministero per lo Sviluppo Economico e dal Garante per la Sorveglianza sui Prezzi si è rivelato un’occasione sprecata, come sprecati sono i soldi dei contribuenti usati per realizzarlo”, denuncia l’associazione.
In autostrada, dunque, ci si può affidare ai cartelloni informativi che riportano i prezzi di benzina e gasolio delle successive quattro aree di servizio, indicando con un semaforo verde la compagnia che pratica i prezzi più bassi. “Questo sistema di confronto tra i prezzi delle diverse compagnie petrolifere, dunque, può essere un valido aiuto per gli automobilisti che percorrono le autostrade d’Italia. Questo sulla carta. In pratica i cartelli non sempre funzionano e quelli che funzionano, il più delle volte, riportano informazioni incomplete”, denuncia l’associazione.
Altroconsumo ha infatti controllato 20 cartelloni su tre tratte autostradali (da Roma a Milano, da Roma a Napoli e da Torino a Venezia) per un mese (22 ottobre – 11 novembre 2012). Per ogni tratta ha rilevato i prezzi riportati sui cartelloni e rilevato i prezzi effettivamente praticati dalle stazioni di servizio indicate. Risultato? 5 erano spenti e 14 incompleti. In tutti i casi in cui il prezzo invece c’era, l’informazione era corretta. “Se le informazioni sui cartelloni autostradali fossero complete, gli automobilisti italiani potrebbero risparmiare quasi il 5% sul prezzo della benzina, il 4% su quello del gasolio. Tradotto in soldoni: un risparmio complessivo per le famiglie italiane di quasi 6,4 milioni di euro”, spiega Altroconsumo.
Non solo fanno flop i “benzacartelloni” ma anche il sito approntato dal Ministero per lo sviluppo economico: i prezzi che compaiono, ha verificato l’associazione, non sono aggiornati e lo stesso sito è inaffidabile.
L’unica alternativa che rimane all’automobilista in cerca di risparmio è il web, attraverso il collegamento al sito del concessionario autostradale e il controllo dei prezzi praticati dai distributori. La procedura non è facile, evidenzia ancora Altroconsumo: “Le concessionarie sono diverse, a volte anche sulla stessa tratta. Sulla tratta Torino – Venezia, per esempio, le concessionarie sono quattro: prima del viaggio, un automobilista dovrebbe collegarsi ai quattro siti e verificare i prezzi, dove ci sono. Purtroppo non esiste neanche un sito ufficiale unico di tutte le concessionarie autostradali a cui potersi collegare. Il web, dunque, in questo caso non aiuta”.
L’associazione chiede dunque ai concessionari autostradali di pretendere le informazioni da inserire sui cartelloni in autostrada e sollecita un intervento del Ministero perché renda funzionante, operativo e aggiornato il sito di Osserva Prezzi Carburanti.
Per di più i cartelloni sono presentati, quando ci sono, con dimensioni al limite della leggibilità, e spesso visibili troppo tardi in prossimità dei distributori. Va ricordato che l’automobilista ha un tempo ridottissimo per orientarsi, fare quattro calcoli e decidere