Al via la procedura per la richiesta di ristoro da parte dei risparmiatori danneggiati da Banca Etruria e dalle Banche Venete. La Consob ha infatti pubblicato sulla home page del proprio sito l’avviso per la presentazione delle domande. È dunque al nastro di partenza la procedura per la richiesta di ristoro da parte dei risparmiatori danneggiati, che hanno perso i propri soldi investendo in titoli emessi dalle  banche poste in risoluzione a fine 2015 (Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) e in liquidazione coatta amministrativa nel giugno 2017 (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).

Sul sito c’è anche il modulo per presentare domanda. L’avvio della procedura è effetto dell’entrata in vigore, il 22 settembre, di una norma di legge contenuta nel decreto Milleproproghe. Questo, spiega la Consob, “consente – a chi ha investito in titoli (azioni e obbligazioni subordinate/convertibili) emessi dalle banche poste in risoluzione a fine 2015 (Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa diRisparmio di Chieti) e in liquidazione coatta amministrativa nel giugno 2017 (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca) di ottenere un ristoro pari al 30% dell’importo riconosciuto dall’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), con un tetto di 100.000 euro”.

Beneficiari sono dunque i risparmiatori che hanno già presentato ricorso all’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), istituito presso la Consob e che abbiano ottenuto, ovvero otterranno entro il 30 novembre prossimo, una decisione a loro favorevole. In base alla disposizione di legge, il rimborso è pari  al 30% del danno liquidato dall’Acf, con un tetto massimo di 100.000 euro. Le domande possono essere presentate anche dai  risparmiatori che abbiano sottoscritto titoli emessi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca tramite le loro rispettive controllate, Banca Nuova e Banca Apulia.


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