Tabaccai contro sindaci che combattono il gioco d’azzardo. La battaglia si sta spostando addirittura alla Corte dei Conti, perché le ordinanze comunali che impongono limiti a slot machine,  sale scommesse  e quant’altro configurerebbero secondo i tabaccai un “danno erariale” stimato a livello nazionale in due miliardi e mezzo di euro l’anno. Le associazioni di volontariato del Modavi sono nette: “Solidarietà ai sindaci anti-azzardo, lo Stato segua il loro esempio virtuoso”.

azzardoCosa sta accadendo? La Federazione italiana tabaccai (Fit) spiega online: “Numerose Regioni hanno emanato leggi che mirano a limitare il gioco pubblico legale introducendo distanze da luoghi sensibili e vincoli orari. In ragione di ciò i Comuni hanno emanato regolamenti con le medesime finalità con conseguenti danni alla categoria dei tabaccai, dei ricevitori, e all’Erario. Proprio per questa ragione STS e FIT hanno promosso esposti alla Corte dei Conti di Lombardia, Veneto, Piemonte ai quali ne seguiranno certamente altri”.

Come racconta La Stampa, il primo esposto sarebbe in partenza contro il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che durante l’estate ha emanato un’ordinanza per contrastare il gioco compulsivo che riguarda sale gioco, sale scommesse, videolottery e quant’altro. “Prescrive una distanza minima di 500 metri dai «luoghi sensibili» (chiese, scuole, ospedali) e obbliga le sale a chiudere dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21 – spiega La Stampa – L’ordinanza di Gori è simile a molte emanate dai Comuni negli ultimi quattro anni, ma è la prima a colpire anche scommesse sportive e «gratta e vinci», facendo di Bergamo l’unica città italiana in cui il gioco d’azzardo è completamente vietato in alcune ore. In estate i tabaccai l’hanno impugnata al Tar. L’udienza è stata fissata a febbraio dell’anno prossimo”.

MODAVI (Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano) si schiera decisamente a fianco dei sindaci. “Ritengo assolutamente surreale e fuori luogo la denuncia, presentata alla Corte dei Conti, dalla Federazione italiana tabaccai (FIT) contro quei sindaci che hanno cercato di contenere il proliferare del gioco d’azzardo nelle loro città – ha detto la presidente nazionale Maria Teresa Bellucci – Secondo la FIT questi amministratori dovrebbero risarcire lo Stato, colpevoli di aver fatto incassare meno euro all’erario. Io credo, invece, che sia lo Stato a dover seguire l’esempio virtuoso di questi Comuni e attuare interventi legislativi orientati a rendere più giusto e attento alla salute dei cittadini il quadro normativo in materia di gioco d’azzardo”. Anche perché i dati sull’azzardo patologico sono in costante aumento e preoccupanti: ci sono almeno due milioni di italiani a rischio dipendenza e, ricorda il Modavi, è questa la patologia da dipendenza che cresce più rapidamente fra i giovani e gli adulti.

“Stando alle statistiche, nell’ultimo anno il 54% degli italiani avrebbe giocato almeno una volta sperando in una vincita in denaro – prosegue il Modavi – Inoltre, visto che si parla di mancati introiti, va anche sottolineato come l’aumento dei giocatori “problematici” andrebbe a produrre dei costi sociali di cura e assistenza che graverebbero su un sistema sanitario e pensionistico già al collasso. Al primo posto viene la crescita sana dei cittadini, non il profitto a tutti i costi”. L’associazione ha avviato una campagna di prevenzione e informazione sul gioco d’azzardo patologico dal titolo “Mind the G.A.P. – Attenti al gioco d’azzardo patologico”. Aggiuge Bellucci: “Saremo presenti in 20 province d’Italia per promuovere la prevenzione all’interno di scuole primarie e secondarie di primo grado e attiveremo dei centri di ascolto per aiutare le famiglie con problemi di dipendenza patologica dal gioco d’azzardo. Inoltre, realizzeremo e sperimenteremo un software, da mettere a disposizione dei genitori, per monitorare e limitare l’accesso ai siti, da parte dei figli, che promuovono il gioco d’azzardo”.


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