Associazioni StopGlifosato: “Parlamento Ue ignora principio di precauzione”
Il voto espresso dal Parlamento europeo sul glifosato “ignora il principio di precauzione” e gioca sulla salute dei cittadini. Perché delle due l’una: o questo erbicida è pericoloso, e allora andrebbe bandito, oppure ci sono prove (ci sono?) che non ha conseguenze sulla salute. È molto duro il commento delle 38 associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica che hanno dato vita alla campagna StopGlifosato nei confronti della risoluzione votata ieri dal Parlamento europeo. Che ha fatto una scelta a metà proponendo il rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida per altri 7 anni, invece di 15.
Il Parlamento insomma è rimasto in mezzo al guado: gli eurodeputati si sono divisi ed hanno chiesto alla Commissione Europea di limitare a 7 anni (invece che 15) il rinnovo dell’autorizzazione, raccomandando agli Stati membri di limitare o vietare la vendita del glifosato per usi non professionali. Commentano le associazioni della campagna StopGlifosato: “Il voto che ha espresso oggi (ieri, ndr) il Parlamento europeo che ha dato il via libera all’autorizzazione per i prossimi 7 anni all’utilizzo del pericoloso pesticida esprime una grandissima ipocrisia e soprattutto ignora totalmente il principio di precauzione. Delle due l’una: o ci sono prove certe che il glifosato non ha conseguenze sulla salute o, invece, i dubbi ci sono e allora è indispensabile rispettare il principio di precauzione e vietare del tutto l’erbicida, perlomeno fino a quando non sarà conclusa una valutazione scientifica indipendente sulla sostanza. Il rinnovo per 7 anni esprime solo una grande ipocrisia cercando di mettere d’accordo tutti e fregandosene delle possibili conseguenze sulla salute dei cittadini consumatori”.
“Anche se il Parlamento europeo nella risoluzione approvata ha chiesto il divieto d’ uso dell’erbicida a base di glifosato in aree verdi, pubbliche e private – dice Maria Grazia Mammuccini portavoce del tavolo – ha perso però una grande occasione per una svolta chiara verso un’agricoltura più pulita a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Non basta infatti un divieto nei parchi e nei giardini per evitare la contaminazione su larga scala di cibo, acqua, suolo e aria. Ci auguriamo –continua Mammuccini – che l’Italia mantenga ferme le posizioni espresse precedentemente dai ministri dell’Agricoltura, della Salute e dell’Ambiente, Martina, Lorenzin e Galletti e che ostacoli in tutti i modi il rinnovo dell’autorizzazione per il glifosato nei prossimi appuntamenti a livello europeo”.
La prossima valutazione sul glifosato andrà presentata dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) , formalmente responsabile per la classificazione UE delle sostanze cancerogene, che ha avviato una revisione della possibile cancerogenicità, mutagenicità delle cellule germinali e tossicità riproduttiva del Glifosato: questa revisione non sarà completata, però, prima della fine del 2017, mentre la decisione sul rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato nei 28 paesi Ue dovrà essere presa dalla Commissione entro la fine del prossimo mese di giugno.