Solo il 2% delle abitazioni private è assicurato per catastrofe. In Italia soltanto una casa su 50 è coperta da una polizza  assicurativa contro i rischi di catastrofi naturali, il terremoto, un’alluvione o entrambi. Tutto questo nonostante gran parte delle abitazioni, quasi otto su dieci, si trovi in un’area classificata a rischio alto o medio fra terremoto o alluvione. I dati sono stati diffusi dall’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) nei giorni scorsi, in occasione della Giornata per la riduzione dei danni catastrofali. Per Konsumer Italia bisogna agire su due fronti: prevenzione e coperture assicurative.

“In Italia l’estensione delle polizze incendio a copertura delle catastrofi naturali è ancora molto limitata. Gli italiani, in maggioranza, sono comunque favorevoli ad una copertura assicurativa se questa è in grado di garantire risarcimenti certi in tempi rapidi e corrispondenti al valore di ricostruzione delle abitazioni”: sono i principali risultati di due studi condotti dall’Ania sull’emergenza delle catastrofi naturali e sul ruolo che il mercato delle polizze può svolgere per mitigarne le conseguenze. “Al 30 settembre 2016 risultavano attive ‐ segnala ANIA Trends (settembre 2017) ‐  435 mila polizze per la copertura del rischio terremoto o del rischio alluvione (o di entrambi) pari a 610 mila abitazioni. Anche se, in meno di un decennio, il numero delle coperture sulle catastrofi naturali è molto cresciuto (nel 2009 si stimavano 20 mila polizze per circa 35 mila abitazioni) rimane vero che, in valore assoluto, l’ombrello assicurativo protegge appena il 2% delle abitazioni private”. L’Italia è però un paese molto esposto alle calamità naturali: il 35% delle abitazioni si trova nelle aree a più alta pericolosità sismica e la percentuale sale al 55% se si considera anche il rischio di alluvioni, col risultato il 78% delle abitazioni è esposto ad un rischio alto o medio alto tra terremoto e alluvione.

Al 30 settembre 2016, rileva l’Ania, risultavano attivi 8,7 milioni di contratti, con somme assicurate pari a 3,344 miliardi di euro, relativi a circa il 40% delle abitazioni del paese. “Ma soltanto una quota limitata di questo universo, alla data della rilevazione, conteneva un‘estensione delle coperture agli eventi catastrofali – spiegano gli assicuratori – In questo sottoinsieme erano comprese le polizze sul rischio terremoto (188 mila), quelle sul rischio di alluvione (185 mila) e le polizze che coprivano le due tipologie (62 mila). Fatti i conti si trattava di 435mila contratti assicurativi, pari a circa il 5% delle polizze sulle abitazioni ed a circa il 2% del patrimonio abitativo nazionale complessivo. In conclusione una casa su 50, in Italia, è coperta da una polizza  assicurativa contro i rischi di catastrofi naturali, il terremoto, un’alluvione o entrambi”.

Sono dati considerati molto preoccupanti da Konsumer Italia. Sostiene il presidente dell’associazione Fabrizio Premuti: “Sono oltre dieci anni che denunciamo l’immobilismo politico su una questione di una gravità unica, ma non insanabile. Negli ultimi venti anni l’Italia ha subito circa 58 miliardi di dollari di danni economici ed attualmente è al sesto posto nel mondo. Questo indica una gravissima carenza nelle politiche di prevenzione da parte di tutti i governi, che hanno preferito accollarsi l’onere di risarcire le vittime ed effettuare le ricostruzioni spesso e volentieri con interventi a pioggia tipici di logiche clientelari e/o con tempistiche lunghissime”. L’associazione sottolinea inoltre che fra i cittadini manca “una cultura del rischio” che aiuti a tutelarsi nei confronti delle catastrofi naturali. Konsumer Italia “da tempo ribadisce l’urgenza di una partnership pubblico-privato al fine di individuare un meccanismo di copertura assicurativa obbligatoria e mutualistica che consentirebbe risarcimenti, e qui in tempi dignitosi, permettendo una ripresa delle attività economiche per le aziende colpite e della normalità quotidiana alle famiglie; in Italia meno del 2% delle abitazioni è attualmente assicurato gli eventi catastrofali”.

Sostiene Premuti: “Siamo convinti che sia quindi necessario intervenire sui due fronti: una vera politica di prevenzione sul territorio ed un meccanismo di tutela economica in caso di danni subiti dai cittadini consumatori in cui le imprese di assicurazione possono essere il fulcro di un’azione capillare sul territorio anche grazie agli intermediari, che con la loro presenza attuano azione di presidio e conoscenza del rischio e dei soggetti interessati. Iniziare sin da subito, ponendo l’obbligatorietà concomitante all’acquisto degli immobili, consentirebbe, oltretutto, di avere premi più bassi, anche spalmati sui mutui e quindi con coperture catastrofali pluriennali che oggi garantirebbero la copertura fino a trenta anni”.


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