Ieri l’approvazione dell’emendamento proposto dall’On. Baccadutri del Pd al dl Banche aveva suscitato l’entusiasmo dell’associazioni dei consumatori. Il voto favorevole della Commissione Finanza della Camera prefigurava infatti la fine dell’anatocismo, ossia il pagamento degli interessi sugli interessi. L’emendamento stabilisce che la maturazione degli interessi non potrà essere inferiore ad un anno, che gli interessi debitori a carico del cliente non possano “produrre interessi ulteriori” e che siano conteggiati al 31 dicembre ed esigibili da marzo dell’anno successivo. stop anatocismoOggi, il Movimento Consumatori spinge pesantemente sul pedale del freno e assume una posizione molto critica nei confronti dell’approvazione. Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio di MC afferma infatti che non vi è stato nessuno stop all’anatocismo, anzi l’emendamento lo ristabilisce. “Si prevede infatti che la quota interessi maturati possa produrre interessi di mora in contrasto con la giurisprudenza della Cassazione che ritiene che anche gli interessi di mora, debbano essere calcolati solo sul capitale. L’esclusione degli interessi di mora dal divieto di anatocismo è un gravissimo passo indietro, perché si tratta di interessi generalmente superiori a quelli corrispettivi, quindi con effetti potenzialmente peggiorativi per il cliente”.
L’unica novità, conclude Fiorio, è che “la capitalizzazione sarà annuale e non trimestrale. Davvero poca cosa”. L’associazione che da tempo ha lanciato la campagna “Stop anatocismo”, chiede perciò che l’emendamento sia immediatamente modificato escludendo ogni forma di interessi sugli interessi maturati e auspica che “dopo ben 27 mesi di ritardo si possa dare attuazione al divieto di anatocismo, escludendo l’applicazione di ogni forma di interessi sugli interessi nei rapporti bancari”. “Le banche sono invitate a restituire i 4,5 miliardi di euro di interessi anatocistici applicati dal 1° gennaio 2014 ai correntisti”.

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