AltaVelocità, ricorso contro ART per rivedere i diritti minimi garantiti
Un passo avanti verso una maggiore tutela dei pendolari dell’Alta Velocità. È stato infatti notificato ieri presso il TAR di Torino il ricorso presentato da Federconsumatori contro l’Autorità dei Trasporti in merito al dispositivo di diritti minimi garantiti ai passeggeri che l’Autorità aveva emanato. “È la prima volta che movimenti spontanei nati dalla quotidiana protesta si trasformano in una macchina collettiva”.
Centinaia di pendolari hanno dato prima il loro sostegno virtuale e poi, tramite la costituzione formale e legale del ricorso, aprire una sottoscrizione economica riferita a chi per lavoro e non solo, usa l’alta velocità, al fine di sostenere economicamente il ricorso stesso, spiegano dall’associazione.
Il ricorso nasce dal lavoro svolto da diversi comitati dei pendolari confluiti poi in un unico comitato, debitamente costituito con atto privato e registrato presso Agenzia delle Entrate, supportati dalla Federconsumatori Nazionale e dai suoi legali. In un paese come l’Italia dove lo strumento della class action non gode di particolare successo, l’iniziativa assume una luce importante. “Centinaia di persone stanno costruendo e sostenendo un percorso solidale e sociale a difesa di sé stessi, del loro lavoro e di conseguenza del loro vivere civile in un paese che, con gradualità, sta abbandonando il valore del trasporto universale a vantaggio del dato economico. Si dimentica completamente, in questo modo, che sono coloro che con il loro lavoro, con i loro sacrifici di una vita da pendolari, nei fatti, contribuiscono a creare le basi per un rilancio economico e occupazionale del nostro Paese”.