“Nei prossimi anni i pericoli per le persone legati alle ondate di calore aumenteranno. Servono nuove politiche e risorse per l’adattamento a un clima che cambia”. Così  Legambiente interviene  sull’allerta caldo di questi giorni. Sono 18 le città italiane in cui oggi si segnala bollino rosso per le ondate di calore. Un fenomeno che si accompagna all’accentuazione di altri eventi meteo estremi, dai nubifragi alla siccità. I cambiamenti climatici stanno cambiando il territorio e anno dopo anno si fanno sempre più estremi gli eventi meteorologici legati al clima. E bisogna correre ai ripari soprattutto nelle città, perché le conseguenze di tutto questo sono diventate sempre più pesanti.

Legambiente l’ha già denunciato a giugno presentando il dossier Le città alla sfida del clima. I pericoli del caldo torrido, insieme agli eventi meteo estremi, si fanno sentire soprattutto nei grandi centri urbani, dove  il caldo aumenta anche di 4 o 5 gradi per l’effetto di asfalto, auto e sistemi di condizionamento. “Se da una parte in questi anni sono cresciuti gli impatti e i morti per il caldo, ma anche per le alluvioni e i fenomeni metereologici estremi, dall’altra parte troppo poco si sta facendo sul fronte delle politiche sull’adattamento al clima”, dice Legambiente, che in occasione dell’allerta caldo di questi giorni torna a sottolineare come i grandi centri urbani siano l’ambito più a rischio per le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ed è per questo che è fondamentale portare avanti e definire politiche di adattamento al clima.

Legambiente ricorda che “tra il 2005 e il 2016, in 23 città italiane, le ondate di calore hanno causato 23880 morti. Nella sola città di Roma dal 2000 sono circa 7700 le morti attribuibili alle ondate di calore”. L’associazione ambientalista, che ha promosso un osservatorio sugli effetti dei cambiamenti climatici nelle città italiane (cittaclima.it) ha presentato questi dati a metà giugno all’interno del dossier “Le città alla sfida del clima”.

“Se vogliamo ridurre i pericoli per le persone e prevenire anche le ondate di calore – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente – servono nuove politiche per le città, risorse e un coordinamento nazionale per aiutare i Sindaci di fronte a fenomeni di una portata senza precedenti. Come si sta facendo negli altri Paesi e nelle altre città europee, bisogna accelerare negli interventi che permettono di ridurre l’impatto del calore nei periodi estivi e delle alluvioni negli spazi urbani, oggi estremamente vulnerabili, e dove vive la maggioranza della popolazione. Al Governo chiediamo di approvare quanto prima il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e di mettere al centro gli interventi che riguardano le città, anche con un regolamento che finalmente fermi l’impermeabilizzazione dei suoli, che è una delle cause del calore nei periodi estivi, e che preveda interventi di recupero dell’acqua, salvaguardia degli spazi verdi, di utilizzo di alberature, acqua e pavimentazioni che riducono l’effetto del caldo nei quartieri e quindi sulle persone”.


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