La questione Alitalia non smette di dare adito a riflessioni e discussioni a livello politico, economico e consumeristico. Dopo il voto contrario dei lavoratori rispetto alle condizioni di salvataggio previste nel pre-accordo, il governo ha precisato ancora una volta che non ci sono le condizioni per procedere ad una nazionalizzazione della compagnia e, di conseguenza, l’unica via percorribile resta quella del commissariamento. Il rischio, al momento, è quello che si decida di mettere in cassa integrazione più lavoratori di quelli previsti dal pre-accordo (circa 1.000) e quindi che il Fondo del trasporto aereo non possieda le risorse per garantire gli ammortizzatori sociali avuti finora dai lavoratori della compagnia che dovrebbero quindi avere solo gli ammortizzatori ordinari.

Sulla questione hanno espresso la loro opinione anche diverse associazioni dei consumatori.

Cittadinanzattiva “bacchetta” l’atteggiamento assunto dai lavoratori della compagnia aerea che hanno rifiutato un accordo che avrebbe potuto consentire loro di mantenere l’occupazione. “La responsabilità, oltre che dei diversi attori in campo”, ha commentato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, “è anche di quella parte dei lavoratori che non ha voluto rinunciare ai propri privilegi a discapito di altri assunti dopo, e dei sindacati che ne hanno difeso la posizione”. Riguardo all’ipotesi avanzata come voce di corridoio della possibilità di far intervenire la Cassa Depositi e Prestiti, Gaudioso ricorda che “La CDP gestisce il risparmio postale, che nella assoluta maggioranza dei casi è frutto del risparmio di centinaia di migliaia di pensionati. Pensare che possa servire a risanare ancora una volta i conti di Alitalia è semplicemente assurdo”. “Così come crediamo importante il ricorso tra i lavoratori al referendum”, ha ancora aggiunto Gaudioso, “crediamo che adesso sarebbe necessario utilizzare lo stesso strumento con i cittadini per chiedere se reputino giusto investire ancora soldi pubblici per il salvataggio della compagnia, conclude Gaudioso.

Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori, si sofferma sull’aspetto legato ai diritti dei viaggiatori ed evidenzia che “Sulla vicenda Alitalia, non basta prendere atto che al momento esistono le condizioni per il mantenimento della piena operatività o fare un prestito ponte. Nell’interesse della stessa Alitalia, Governo, Enac ed il futuro Commissario devono prendere l’impegno che chi sta per prenotare le proprie vacanze non si trovi all’ultimo momento con i voli cancellati e le vacanze rovinate. Va garantita, insomma, anche l’operatività a medio termine, altrimenti, in caso di mancata vendita ed eventuale fallimento, i consumatori rischiano di rimanere con un pugno di mosche” prosegue Dona. “Inoltre, chiediamo un impegno per il rispetto della Carta dei diritti del passeggero, ossia che anche in caso di fallimento, la tempistica possa consentire il rimborso del biglietto e, se dovuta, la compensazione pecuniaria” prosegue Dona.

Sulla necessità di continuare a garantire il servizio insistono anche Federconsumatori e Adusbef. “Le persone che hanno acquistato un biglietto per un volo a breve termine non hanno nulla da temere”, spiegano le associazioni, “ma è importante che i cittadini continuino ad acquistare biglietti Alitalia, per non peggiorare ulteriormente la situazione della compagnia. È necessario che i cittadini possano acquistare in tranquillità i titoli di viaggio, con la garanzia che, qualunque cosa accada, avranno diritto ad un rimborso o ad essere riprotetti su altri voli”.

Per questo le associazioni chiedono un intervento in termini di vigilanza e di garanzia che consentirebbero al commissario di operare con maggiore tranquillità per individuare soluzioni appropriate, al fine di attuare un serio piano industriale, dando continuità all’attività, attraverso una attenta rimodulazione di rotte e tariffe.


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