La Commissione europea ha aperto un’indagine approfondita sul trattamento fiscale applicato dall’Olanda a Inter Ikea, uno dei due gruppi che operano il business di Ikea. Secondo la Commissione due decisioni fiscali ad hoc hanno permesso a Inter Ikea di pagare meno tasse del dovuto, garantendole, con una violazione delle regole europee degli aiuti di Stato, un vantaggio fiscale illegale.La commissaria Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Tutte le aziende, grandi o piccole, multinazionali o no, devono pagare la giusta quantità di tasse”.

Gli Stati membri“, ha aggiunto la Vestager, “non possono consentire ad imprese selezionate di pagarne meno permettendo loro di spostare i profitti artificialmente altrove“.

Il meccanismo che è finito sotto osservazione da parte della Commissione è lo stesso già adottato da altre aziende che hanno goduto di aiuti di Stato e sgravi fiscali (vedi il caso di Amazon, Apple o Google).

All’inizio degli anni 80, Ikea ha trasformato il suo modello di attività in un modello di “franchise”. Successivamente, è il gruppo Inter Ikea che svolge l’attività di franchise per Ikea. Più concretamente, questo significa che Inter Ikea non possiede i negozi Ikea che pagano dunque una quota di franchise pari al 3% di tutto il loro giro d’affari a Inter IkeaSystem, una filiale del gruppo Inter Ikea con sede nei Paesi Bassi.

In cambio, i negozi Ikea possono utilizzare il marchio e ricevere know-how per operare e sfruttare il concetto aziendale. Quindi Inter Ikea Systems in Olanda registra tutti i ricavi delle quote di ‘franchise’ dei negozi Ikea di tutto il mondo. E grazie al trattamento fiscale vantaggioso, ha evitato di pagare tutte le tasse. La Commissione teme che i tax ruling del 2006 e del 2011 abbiano “significativamente ridotto i profitti tassabili di Inter Ikea Systems”.

Ikea ritiene di essere stata tassata “conformemente alle regole europee”, dichiara la società in una nota, facendo riferimento alla “tassazione nazionale cui il gruppo è stato sottoposto, conforme, dal nostro punto di vista, alle regole Ue”. Ikea si dice disponibile “a collaborare e a rispondere alle domande elle Autorità olandesi e della Commissione europea”.


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