C’è un lato oscuro nel settore agroalimentare italiano ed ha il volto dello sfruttamento, della illegalità e del caporalato. Da questo drammatico fenomeno prende le mosse la campagna  “Buoni e Giusti Coop”, presentata oggi a Roma alla presenza del Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina. L’iniziativa prevede una serie di interventi importanti concentrati sulle filiere individuate come le più critiche, azioni di controllo sul campo in parallelo iniziative di supporto a carattere sociale.

Sono coinvolti gli 80 fornitori del prodotto Coop che operano con 7200 aziende agricole. E dal 2015 l’iniziativa si è rivolta anche a tutti di 832 fornitori di ortofrutta nazionali e locali sia a marchio io Coop che non a marchio che operano con oltre 70000 aziende. Alle aziende è stata chiesta l’adesione ai principi del Codice Etico di responsabilità sociale dell’azienda.

In particolare, sono state individuate 13 filiere ortofrutticole più esposte ai rischi di illegalità e dove più frequentemente emergono episodi di sfruttamento dei lavoratori. I  primi controlli sono stati effettuati lungo la filiera delle clementine e delle arance bionde nelle aziende di Calabria Sicilia e Puglia. I risultati sono stati incoraggianti perché non sono state rilevate non conformità gravi in materia di caporalato, lavoro nero e discriminazione. Sono state individuate invece alcune problematiche relative alle norme sulla sicurezza dei lavoratori e l’azienda ha dichiarato di essersi attivata per condividere con i fornitori le evidenze definendo un percorso per la risoluzione. “Se si dovessero trovare delle non conformità – ha dichiarato Marco Pedroni presidente Coop Italia– il primo passo è quello della segnalazione all’autorità competente e l’interruzione del rapporto con Coop. Se si tratta di non conformità non sono gravi si chiede l’adeguamento alle norme di legge in tempi brevi”.

L’altro binario della campagna riguarda il raccordo con il progetto lanciato a livello ministeriale nel 2015, della rete del lavoro agricolo di qualità. L’impegno richiesto da Coop e quello di iscriversi alla rete in quanto azienda pulita e in regola con le leggi contratti di lavoro. Inoltre Coop ha sottolineato ” la partecipazione con gli altri soggetti della filiera agricola al tavolo voluto dai Ministeri competenti svolgendo così una parte attiva anche sul versante del disegno di legge”- ha precisato Stefano bassi presidente ANCC Coop. “La proposta di legge contro il caporalato e il lavoro nero  – ha detto il ministro Martina – è fondamentale in questo contesto.  Il cuore della norma sono le norme penali di contrasto ma non solo. L’altro tema focalizzato è quello del piano di interventi di accoglienza dei lavoratori stagionali“.

Il Ministro ha sottolineato come “le istituzioni non stanno aspettando la discussione e l’approvazione del disegno di legge per mettersi a lavoro.  I tavoli di lavoro coordinati del Ministero del Lavoro sono già operativi e coinvolgono diversi attori come il terzo settore, il Ministero della Salute , Ministero delle Politiche Agricole , dell’Interno e le forze dell’ordine. Ad aprile partirà il contatto con gli enti locali di riferimento. La grande novità è il cambio di metodo: non vi è un approccio generale ma un lavoro mirato caso per caso perché vogliamo evitare i già conosciuti episodi drammatici del caporalato”.

A cura di Silvia Biasotto


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