Agnelli, le campagne Oipa e Essere Animali per salvarli a Pasqua (e non solo)
Si rinnova in vista della Pasqua l’appello delle associazioni animaliste ad abbandonare la tradizione del consumo di carne di agnello
Con la campagna social “A Pasqua salva una vita. E già che ci sei salvala sempre” l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ci invita a ridurre la consumazione di agnelli. Si rinnova in questo modo l’appello delle associazioni animaliste che invitano ad abbandonare la tradizione del consumo di carne di agnello a Pasqua – come fa ad esempio Essere Animali.
È di questi giorni la notizia di un furgone multato sull’A1 dalla polizia stradale per il trasporto di agnelli senza possibilità di accesso all’abbeveratoio (destinati a finire poi sui nostri piatti). L’irregolarità, costata 2.000 euro, non è bastata a distogliere l’attenzione dalle criticità con cui vengono trattati questi animali, soprattutto durante il periodo di festività ad alto consumo.
Etica vs Tradizione
L’Italia è un paese che affonda le sue radici nelle tradizioni, talvolta religiose, talvolta pagane. Certo è difficile sradicarle e probabilmente sono proprio le tradizioni ad arricchire il nostro patrimonio culturale.
D’altro canto, ormai è diventato inopportuno chiudere gli occhi davanti a certe manifestazioni violente di cui fortunatamente abbiamo sempre più consapevolezza: la mercificazione degli agnelli, nelle sue varie fasi, esprime una crudeltà che va contro ogni etica.
L’associazione animalista Essere Animali si unisce all’appello di Oipa ricordando alcuni dati interessanti: in Italia dal 2010 al 2016 le macellazioni di agnelli sono diminuite quasi del 50%, ma da allora sono stabili. Ogni anno, inoltre, in Italia sono macellati oltre 2 milioni di agnelli, 375 mila solo a ridosso delle festività pasquali.
Le alternative alla carne sono molte, ricorda inoltre Oipa, e l’alto consumo porta con sé anche evidenti impatti ambientali negativi.
«Le immagini diffuse dalle associazioni a tutela degli animali hanno determinato negli ultimi anni una sensibilizzazione e sempre più persone scelgono di non acquistare carne d’agnello, le cui vendite sono in costante calo – osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – Noi invitiamo a riflettere anche su quel che accade a tutti gli altri animali d’allevamento che soffrono allo stesso modo, ma se i carnivori intanto eliminassero l’agnello dalle tavole pasquali sarebbe già il primo passo verso un’alimentazione etica».