Anziani, disoccupati e minorenni. Questo l’identikit di chi soffre di povertà energetica in Italia e in Europa. Per contrastare un fenomeno che in Italia riguarda 5 milioni di persone, in un contesto il cui circa il 16% della popolazione non riesce a riscaldare casa in modo adeguato, nasce l’Alleanza contro la povertà energetica. È un’iniziativa che vede come fondatori Adiconsum e Canale Energia, testata specializzata in energia e ambiente. Dopo un convegno dedicato alla povertà energetica che si è svolto all’inizio di marzo a Roma, le due realità hanno deciso di procedere insieme nella sensibilizzazione di istituzioni, aziende ed enti su questo tema.

Con l’ufficializzazione della nascita dell’Alleanza contro la povertà energetica, i promotori lanciano una chiamata all’azione per aderire al Manifesto contro la povertà energetica. L’obiettivo di è divulgare buone pratiche di efficienza e di favorire la conoscenza del bonus energia, acqua e gas; aiutare nella lettura della bolletta e puntare a una sua semplificazione; educare alla sostenibilità e all’efficienza energetica degli edifici; creare sinergie fra tutte le iniziative in corso sulla povertà energetica. È già online un sito dedicato, www.povertaenergetica.it, che sarà al centro delle iniziative per permettere l’aggregazione di notizie e creare un network di soggetti che intendono contrastare il fenomeno.

Il progetto parte dunque dalla realizzazione di un Manifesto aperto all’adesione di aziende, associazioni, istituzioni ed enti di ricerca. Il documento parte dalla considerazione che “la Povertà energetica è un fenomeno in crescita anche nei paesi sviluppati e sta dando vita a una nuova emergenza povertà”. Non ha solo un impatto economico, ma anche un costo sociale elevato. “Salute e alti consumi energetici sono al centro dei problemi del povero energetico che spesso è anziano, disoccupato o minorenne – si legge nel Manifesto – Un fattore che tocca non solo l’emergenza freddo ma anche il rischio caldo soprattutto nella terza età. In questo contesto i venditori di energia possono fare molto divulgando buone pratiche di consumo energetico e facilitando la fruizione da parte della popolazione degli strumenti fiscali e di supporto che i singoli Stati hanno messo a disposizione”.

Ci si muove in un quadro di valori di fondo che riconosce l’energia come un diritto. “La povertà energetica rappresenta la negazione di un diritto umano: l’accesso all’energia e anche ad un’energia che sia sicura, pulita, affidabile, sostenibile. Ma la povertà energetica non si combatte solo economicamente. Serve un cambio di mentalità, perché l’energia è un bene universale e come tale deve diventare bene comune, in particolare quella rinnovabile”.

Il Manifesto fa riferimento alla transizione energetica, ai cambiamenti nella produzione e nel consumo, sottolineando che “è ormai necessario, e non più rinviabile, realizzare quel circolo virtuoso, che, a partire da un maggior risparmio energetico e da minori sprechi, dia l’avvio ad una catena che si autoalimenta: meno sprechi = meno bisogno di energia = meno inquinamento = meno cambiamenti climatici = meno spesa energetica = meno Povertà Energetica”.

Fra gli obiettivi dell’alleanza, c’è quello di rivedere le tariffe: “La tariffa elettrica va semplificata e sfrondata di tutto ciò che non è attinente al consumo, riducendo il peso di alcune componenti e/o trasferendole alla fiscalità generale. Da qui bollette più leggere soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione”. C’è l’obiettivo di ampliare il bonus sociale, allargare la platea degli aventi diritto e automatizzarne l’accesso. Di istituire un Fondo per la povertà energetica e di promuovere l’efficienza energetica a partire dalla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico. E poi creare gruppi di acquisto di energia per abbassare la bolletta dei consumatori e diffondere campagne di informazione sull’efficienza e sul risparmio energetico.

I dati diffusi in occasione di questa iniziativa dicono che nel mondo, ancora oggi, 1,4 miliardi di persone non hanno accesso all’energia e 2,8 miliardi non possono accedere a fonti di energia pulite ed affidabili. In Europa 50 milioni di persone non riescono ad accedere a forme adeguate di energia. In Italia sono 5 milioni i poveri energetici. Secondo l’Osservatorio Europeo sulla povertà energetica (EPOV) “in Italia circa il 16% della popolazione non riesce a riscaldare adeguatamente la propria abitazione, contro una media Ue dell’8,7%, e quasi il 9% è in ritardo con il pagamento delle bollette, rispetto a una media Ue dell’8,1%. Inoltre il 16% della popolazione ha una spesa energetica inferiore alla soglia minima contro una media Ue del 15,1% (dati 2016)”.

La povertà energetica tocca non solo l’emergenza freddo, ma anche il rischio caldo, soprattutto per gli anziani: significa impossibilità di riscaldare bene casa e di rinfrescarla e climatizzarla durante estati torride e ondate di calore. In linea con gli obiettivi Ue, il network che Adiconsum e Canale Energia intendono realizzare ha lo scopo di rendere soggetti attivi e partecipi gli stessi venditori di energia a cominciare dall’Italia, guardando poi ai paesi europei e realizzando un sistema di informazione e best practices internazionalmente diffuso e replicabile.


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