Comprare online piace sempre più, ma gli ostacoli sono tanti: merce che non arriva o è difettosa, difficoltà nel diritto di recesso e anche qualche truffa. Negli ultimi due anni i Centri Europei Consumatori hanno gestito 31.000 reclami relativi agli acquisti online: un numero enorme, che supera la metà del numero complessivo di casi gestiti. Le aziende con il maggior numero di reclami sono tedesche e inglesi (con sede legale in uno dei due paesi), e i consumatori più attivi nel reclamare sono i francesi. Sono alcuni dati del Rapporto sul commercio elettronico, presentato oggi a Bruxelles dalla rete dei Centri Europei Consumatori.
I dati del rapporto vanno, però, letti tenendo presente degli aspetti del tutto nuovi, poiché si parla di commercio online e i riferimenti geografici valgono fino a un certo punto. Ad esempio, il fatto che la maggior parte dei reclami abbia riguardato aziende con sede in Germania (21,5%) e nel Regno Unito (20,5%), non vuol dire che le ditte tedesche e inglesi siano meno serie, ma che in questi due paesi il commercio elettronico è molto più sviluppato che in altri. Infatti distaccati, e di molto, troviamo la Francia, con il 10% dei reclami, la Spagna, i Paesi Bassi, il Lussemburgo, l’Irlanda e la nostra Italia con circa il 5%.
I consumatori più attivi a reclamare sono i francesi: il 20% dei reclami è arrivato da loro, e dietro ci sono spagnoli, austriaci, belgi, italiani e tedeschi.
Quali sono stati i problemi principali incontrati dai consumatori che hanno acquistato online? Nella maggior parte dei casi la merce non è stata consegnata oppure era difettosa o non corrispondeva alla descrizione o a quanto ordinato. Altre difficoltà riguardano l’esercizio del diritto di recesso o la consegna della merce in alcuni Paesi. Ma sono stati registrati anche casi di siti truffaldini o di offerte di merce contraffatta.
Il Rapporto contiene due utili check-list: una per i consumatori con una serie di consigli per fare acquisti sicuri e una per i commercianti online che informa sugli obblighi che la legge pone a loro carico a tutela del consumatore. I consumatori devono fare molta attenzione alla loro controparte, visto che non ce l’hanno fisicamente di fronte.
È importante che l’azienda indichi tutti i propri recapiti, soprattutto l’indirizzo postale e non solo un indirizzo e-mail oppure un modulo di contatto. Il consumatore non si deve poi fare trarre in inganno dall’indirizzo internet: il fatto che quest’ultimo termini ad esempio con .ie non garantisce che si tratti davvero di una ditta irlandese. I consumatori dovrebbero poi essere sempre all’erta e cercare in internet le esperienze di altri consumatori ma – si intende – prima dell’acquisto e non dopo, quando il prezzo è oramai già stato pagato e il prodotto non consegnato.Per quanto riguarda i metodi di pagamento, i consumatori dovrebbero utilizzare quelli sicuri e in nessun caso servizi di trasferimento di denaro contante. In caso di pagamento con la carta di credito è importante che il trasferimento dei dati avvenga in maniera cifrata; antivirus e Firewall devono sempre essere aggiornati. La check-list contiene poi una serie di consigli su come riconoscere ed evitare le truffe online. E per finire un ultimo avviso: anche se è faticoso, non bisognerebbe esimersi dal leggere le condizioni generali di contratto, in modo da essere consapevoli delle obbligazioni che si contraggono acquistando con un click.


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