Oggi su Internet si può comprare anche un’auto: prezzo stracciato o modello difficilmente reperibile fungono da esca; i pagamenti anticipati sono la norma. Ma dietro il click c’è una truffa. A raccontarla è il Centro Europeo Consumatori di Bolzano: l’utente trova online l’auto usata che cercava e il venditore promette di organizzare tutto incaricando una ditta di spedizioni, che riceve l’anticipo, di occuparsi del trasporto e di tutto il resto. Il sito della ditta supera il test di sicurezza dell’acquirente, ma una volta fatto il bonifico la bolla di sapone scoppia: la ditta scompare così come il titolare ed il conto corrente; e dell’auto vi è più traccia!
Fino a poco tempo fa per chi si occupa di tutela del consumatore era facile riconoscere i falsi annunci: la tipica storiella era quella del venditore italiano emigrato in Inghilterra che vuole disfarsi della propria auto perchè non addatta alla guida a sinistra. Anche i metodi di trasferimento di denaro contante non tracciabili quali Western Union o Money Gram facevano insospettire i consumatori e i consulenti, dissuadendo dall’acquisto.
Ma il truffatore online è diventato più ingegnoso di un webdesigner, un esperto di spedizioni, un talentuoso venditore che sa bene quanto sia importante delegare l’operazione ad un terzo imparziale che funge quasi da garante. Questo aumenta la fiducia e spunta una ditta di spedizione (fittizia) che deve occuparsi di tutti gli adempimenti.
In veste di webdesigner crea per questa ditta di spedizioni un’identità online credibile e seria, magari utilizzando anche i consigli e le precauzioni elaborati dalle associazioni a tutela dei consumatori. In questo modo l’acquirente ha l’impressione che il venditore  sia professionale: all’acquirente viene ad esempio fornita la possibilità di verificare in ogni momento su un sito di “tracking” (ovviamente falso) la posizione attuale della spedizione. Ma sono tutte identità appositamente create a danno dell’ignaro consumatore.
Per evitare di incappare in truffe come questa vale la pena seguire i preziosi consigli del Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano:

  1. l’ingrediente più importante rimane lo scetticismo: prima di acquistare un’auto usata bisogna aspettare di vedere la vettura con i propri occhi, ciò vale anche se il venditore ci promette di inviarci la vettura in modo da poterla provare senza alcun impegno. Inoltre è bene non mostrarsi mai disposti a versare alcun anticipo, nemmeno per la spedizione della vettura o per pagamenti a terzi per eventuali servizi collegati.
  2. Il consumatore medio non sempre riuscirà a smascherare il venditore truffaldino attraverso una ricerca in internet sull’azienda ed il suo sito (ad esempio consultando i siti internet delle camere di commercio ed i portali che forniscono informazioni sui domini). Eventuali informazioni utili e racconti simili di altri consumatori che sconsigliano di procedere all’acquisto si possono ottenere inserendo delle parole chiave (ad es. il nome dell’azienda + truffa o esperienze) nei motori di ricerca, ma non sempre è così: i truffattori più accorti cambiano identità velocemente.
  3. E cosa fare quando è oramai troppo tardi? In questo caso l’acquirente raggirato può tentare di rivolgersi al proprio istituto bancario prima possibile chiedendo di annullare l’operazione, ma le probabilità di successo sono minime. Altro passo da compiere è quello di sporgere denuncia penale, ma anche in questo caso le possibilità di rivedere l’anticipo versato sono assai poche.

È possibile contattare le consulenti del Centro Europeo Consumatori al numero 0471 980939 oppure inviare una e-mail a info@euroconsumatori.org per consigli ed informazioni; ricordando che nemmeno il CEC ha una bacchetta magica per recuperare gli importi pagati ai truffatori.


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