Abbonamenti telefonici non richiesti? Adiconsum apre pagina Facebook
Abbonamenti telefonici non richiesti? I consumatori hanno un nuovo strumento per denunciare queste pratiche scorrette e far valere i propri diritti: Adiconsum ha aperto la pagina Facebook “Come ci succhiano i soldi dal telefonino” per raccogliere le segnalazioni degli utenti vittime di abbonamenti telefonici non richiesti da portare all’attenzione dell’Agcom e dell’Antitrust. Le nuove pratiche commerciali scorrette telefoniche, come documentato nel servizio realizzato da “Le Iene” in collaborazione con Adiconsum, viaggiano su smartphone e tablet, succhiando soldi direttamente dalle SIM.
Le pratiche commerciali scorrette sono in continua evoluzione ed è possibile smascherarle solo adottando precisi comportamenti:
- controllando periodicamente il resoconto del proprio abbonamento o, in caso di ricaricabile, telefonando al proprio gestore telefonico per conoscere a quanto ammonta il proprio credito residuo
- leggendo attentamente gli eventuali messaggi che arrivano sullo smartphone. Potrebbero, infatti, informarti dell’avvenuta attivazione di un abbonamento, anche se da te non richiesto
- seguendo le indicazioni riportate nel messaggio di solito è possibile disattivare subito l’abbonamento, ma questa deve essere immediatamente seguita dalla verifica del conto telefonico per vedere se c’è stato qualche addebito oppure da una telefonata al proprio gestore telefonico
- segnalando l’avvenuta attivazione/addebito per abbonamento non richiesto alla Pagina Facebook di Adiconsum “Come ci succhiano i soldi dal telefonino“
- contattando le sedi Adiconsum per ricevere l’adeguata assistenza e accedere alla conciliazione paritetica per ottenere il rimborso dovuto.
“Queste pratiche commerciali scorrette – dichiara Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum – causano un grave danno economico alle famiglie e per questo a nostro avviso è necessario che Agcom e Antitrust prendano una posizione urgente ed efficace, anche in vista dell’imminente entrata in vigore della nuova direttiva consumatori”.