Abbigliamento, Greenpeace: Tesco aderisce a Detox per una moda pulita
Sono diventati 80 i marchi internazionali che hanno aderito alla campagna Detox di Greenpeace, che chiede da anni di eliminare l’uso delle sostanze chimiche pericolose dall’industria tessile, settore produttivo molto inquinante. L’ultima adesione è arrivata da Tesco, azienda britannica tra i leader mondiali della grande distribuzione. Tesco ha annunciato oggi che inizierà immediatamente il percorso di eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dalle filiere produttive del proprio marchio di abbigliamento F&F, impegnandosi inoltre a rendere pubblica la lista completa dei propri fornitori.
“Le aziende aderenti a Detox hanno cambiato completamente approccio, affrontando seriamente il problema dell’inquinamento e gestendo in modo trasparente il percorso che porterà alla completa eliminazione di tutte le sostanze chimiche pericolose entro il 2020 – ha detto Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia – Detox è ormai lo standard di riferimento a livello internazionale per l’intero settore”. Tesco si impegna a eliminare le sostanze chimiche pericolose e a seguire una serie di azioni volte a rallentare e chiudere il ciclo di vita dei capi di abbigliamento, a partire da un miglioramento del design al fine di garantirne una maggiore durata nel tempo, riutilizzo e riciclabilità.
Uno dei problemi che Greenpeace sta denunciando è infatti l’impatto di una moda “usa e getta” ed estremamente veloce, spesso di bassa qualità, che sta producendo una montagna di rifiuti tessili difficili da smaltire. Anche a causa del grande utilizzo di fibre sintetiche derivanti dal petrolio come il poliestere, il riciclo dei capi di abbigliamento a fine vita è estremamente difficile e a questo si aggiunge la crescita significativa dei consumi di abiti e accessori che stanno aggravando ulteriormente l’impatto ambientale dell’industria tessile sul Pianeta. Dice Ungherese: “La crescita dei consumi di abiti sta già generando montagne di rifiuti tessili, gran parte dei quali finiscono nelle discariche o negli inceneritori a fine vita. È necessario che anche i marchi adottino soluzioni per allungare e chiudere il ciclo di vita dei capi di abbigliamento e l’impegno di Tesco va nella direzione giusta”.
