Consumi, bellezza, tecnologia e violenza di genere. Sono le quattro dimensioni del vissuto al femminile indagate dall’Eurispes in occasione della Giornata della donna. Il ritratto femminile che emerge è quello di donne che rappresentano il motore dell’economia, moderne e tecnologiche, ovviamente connesse alla rete e ai social network, pronte a ricorrere alla chirurgia e ai trattamenti estetici per migliorare il proprio aspetto, motore dei consumi – anche quelli di qualità legati al tempo libero. Emerge poi una convinzione: che la violenza contro le donne sia aumentata negli ultimi anni.

L’istituto ha analizzato le dimensioni della violenza sulle donne e la diffusione dello stalking. La percezione diffusa nell’opinione pubblica femminile, dice l’Eurispes, è che la violenza contro le donne sia aumentata negli ultimi due anni. Lo pensano oltre otto donne su dieci, in particolare quelle che appartengono alla fascia d’età tra i 45 e 64 anni e con un livello di istruzione medio basso sono le più pessimiste. Con il diminuire dell’età si tende invece ad avere una percezione della gravità diversa: tra le giovanissime sono il 75% a credere che i fenomeni di violenza siano stati più numerosi nell’ultimo periodo.

L’approfondimento sullo stalking dice che il 12,6% delle intervistate ha subito nel corso della vita condotte vessatorie reiterate nel tempo. Di queste, quattro su dieci hanno tra i 18 e i 34 anni, oltre un quarto sono separate o divorziate e due su dieci sono conviventi. Il 17,7% vive nelle Isole, e il 17% nel Nord-Est, zone geografiche dove il fenomeno sembra più grave. Chi è lo stalker? Nel 34,3% dei casi si tratta dell’ex partner, nel 17% è un conoscente e il 14,3% delle volte è un collega. Solo il 4,3% delle donne indica come stalker il proprio attuale marito, compagno o fidanzato. Sette volte su dieci l’atteggiamento persecutorio ha la forma di un messaggio o di telefonate ripetute, nel 58,5% dei casi si esplica attraverso insulti, il 48,6% delle intervistate parla di diffusione di affermazioni diffamatorie e oltraggiose, quattro su dieci sono state costrette a subire appostamenti, pedinamenti e minacce, il 23% danni a cose di proprietà. Ha subìto aggressioni fisiche il 17% delle vittime di stalker. Un altro dato di rilievo riguarda le testimonianze indirette: il 32,5% delle intervistate ha dichiarato di aver conosciuto altre vittime di stalking, una percentuale pari quasi al triplo di quella di coloro che hanno avuto esperienza in prima persona. Tra le ragazze più giovani, questo dato arriva al 46,4%.
 
Passando al fronte economia, le donne e le loro abitudini di spesa caratterizzano il futuro dei consumi. “Dopo un lungo periodo di crisi, i comportamenti delle donne indicano un’inversione di tendenza con un incremento della spesa rispetto agli ultimi anni sia per i beni di prima necessità e per le spese mediche sia per soddisfare bisogni più voluttuari”, dice l’Eurispes. Il carrello della spesa al supermercato è quello che pesa di più sul bilancio familiare e  il 45% delle donne  ha detto di aver impiegato più risorse finanziarie per comprare cibo. La salute a tavola è prioritaria e il cibo di qualità è al primo posto dei prodotti dei quali non si è disposte a fare a meno. Le donne hanno aumentato le spese mediche: oltre il 38% ha dedicato alle cure per la salute maggiori risorse, con una percentuale più alta, come era prevedibile, tra le over 65 e le 45-64enni. Il 25,7% delle donne ha dedicato più risorse finanziarie al tempo libero, il 22,3% si è concessa più viaggi e vacanze. A trainare questo tipo di spesa sono soprattutto le fasce giovani tra i 18 e i 24 anni e tra i 25 e i 34 anni. Oltre un quarto delle italiane ha speso di più nella bellezza, fra estetista, parrucchiere, profumeria. A spendere di meno e a dover affrontare maggior difficoltà economiche sono le donne che lavorano con partita Iva: solo il 16% infatti si è concesso questo tipo di investimento, rispetto al 35,3% di chi ha un contratto a tempo determinato e al 34,3% delle donne che hanno un contratto di lavoro atipico. Una donna su quattro ha speso di più per l’abbigliamento rispetto agli scorsi anni, una su cinque ha aumentato la spesa per il proprio animale domestico. Capitolo figli: oltre tre donne su dieci hanno scelto di spendere di più per l’istruzione privata scolastica e universitaria dei figli, mentre solo il 15% ha aumentato il budget per le baby sitter.

Per la bellezza si ricorre anche al bisturi. L’Italia è fra le prime dieci nazioni al mondo sia per numero di interventi plastici sia per i trattamenti estetici non chirurgici. Diciassette donne italiane su 100 –dice l’Eurispes – hanno modificato il loro corpo con la chirurgia estetica, di queste due su cento lo ha fatto più di una volta. Il risultato sorprendente è che sono soprattutto le giovanissime fra i 18 e i 24 anni a cedere al “ritocchino”: più di una ragazza su cinque (21,4%) si è rivolta alla chirurgia estetica almeno una volta nella vita, il 3,6% più di una. Sono soprattutto le donne più giovani a intervenire per cambiare quello che non piace. Secondo il sondaggio Eurispes, quasi la metà (47,9%) delle donne che hanno subito interventi ha dichiarato di averlo fatto per la prima volta prima dei 25 anni. Per quasi tre su dieci è avvenuto tra i 18 e i 24, e il 18% ha preso questa decisione addirittura prima della maggiore età. Sette donne su dieci sono state spinte a farlo perché insoddisfatte della loro immagine naturale: in particolare, il 40,4% ha spiegato di aver voluto “migliorare il proprio aspetto”, il 28,7% di aver sentito la necessità di “correggere un difetto”. Poco meno di una su dieci (9,6) ha confessato di aver voluto “ridurre i segni dell’età” e il 21,3% si è sottoposta ad un intervento in seguito a incidente o malattia.


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La tecnologia è donna. L’ultima dimensione analizzata dall’Eurispes evidenzia che non c’è alcun gap fra uomini e donne quando si parla di tecnologia legata alla quotidianità. E dunque: oltre l’88% delle donne ha un cellulare che è diventato “compagno di vita”. Il 64,6% delle donne lo consulta mentre guarda la televisione, il 63,4% se lo porta dentro al letto e lo controlla prima di andare a dormire e appena apre gli occhi, il 55% parla e scrive mentre cammina, poco meno della metà non ne fa a meno nemmeno quando va al bagno (44,7%). Più di una donna su cinque lo tiene sott’occhio persino mentre sta guidando. I risultati variano verso l’alto se si prendono in considerazione le giovanissime tra i 18 e i 24 anni: per il 92,5% di loro il cellulare diventa un oggetto indispensabile prima di addormentarsi e appena sveglie, e per oltre nove su dieci un strumento da consultare davanti alla tv; inoltre il 75,5% non ci rinuncia quando è in bagno. Naturalmente le donne sono social: il 78,5% crede che i Social network siano di aiuto per restare in contatto con i propri amici, il 71,8% che consentano di essere informati sull’attualità, per il 63,4% aiutano a fare nuove conoscenze e per il 62,5% sono un strumento utile di lavoro.

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