Cambiamento lento verso la parità fra donne e uomini. Per dirla con le parole di Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea: “Siamo nel 2019 e i progressi nel campo della parità di genere vanno ancora a passo di lumaca”. L’Europa deve spingere sull’acceleratore perché si va davvero troppo piano: il tasso di occupazione femminile va aumentato in molti paesi europei, il soffitto di cristallo è ancora là, le donne sono più esposte al rischio di povertà. In occasione della Giornata internazionale della donna la Commissione europea ha pubblicato la relazione 2019 sulla parità tra donne e uomini nell’Ue.

“La buona notizia è che l’Europa sta compiendo progressi; ma dobbiamo accelerare il cambiamento”, dicono dalla Commissione. Alcuni progressi sono stati fatti ma le donne continuano a subire disuguaglianze in diversi settori. Il tasso di occupazione femminile nell’UE ha raggiunto il picco storico del 66,4 % nel 2017, ma la situazione varia da uno Stato all’altro. L’anno scorso otto Stati membri (Austria, Repubblica ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Italia, Polonia e Slovacchia) hanno ricevuto raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo per migliorare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Le donne, prosegue Bruxelles, sono più esposte al rischio di povertà: hanno salari in media più bassi del 16 % rispetto a quelli degli uomini e questo si traduce nel divario pensionistico, che nel 2017 era del 35,7%. In alcuni paesi oltre il 10% delle donne anziane non può permettersi l’assistenza sanitaria di cui ha bisogno.

Le donne sono ancora sottorappresentate nei parlamenti e negli organismi governativi. Solo 6 dei 28 parlamenti nazionali nell’Ue sono guidati da donne e sette parlamentari su dieci nei parlamenti nazionali dell’Ue sono uomini. Le donne con incarichi ministeriali sono il 30,5%, uno dei livelli finora più alti, ma tendono a ricevere portafogli ritenuti meno prioritari dal punto di vista politico: insomma, incarichi considerati “secondari”. Nel mondo imprenditoriale rimane una realtà il soffitto di cristallo, con solo il 6,3 % delle posizioni di amministratore delegato nelle principali società quotate dell’Ue ricoperto da donne

Sostiene Frans Timmermans, primo Vicepresidente: “Siamo nel 2019 e i progressi nel campo della parità di genere vanno ancora a passo di lumaca. In alcuni paesi la situazione sta addirittura peggiorando. Tutto quello che chiediamo è: parità per tutti. Nulla di più, ma niente di meno. È ora che uomini e donne si adoperino insieme per la parità.” Per Vĕra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, “le donne sono ancora sottorappresentate in politica in tutta l’UE, anche nelle istituzioni europee. Vorrei vedere più donne che si candidano alle elezioni. Dovremmo dare l’esempio: invito gli Stati membri a candidare un maggior numero di donne alla carica di future commissarie europee.”


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