
Trenitalia: rimborsi per ritardi oltre 4 ore. Consumatori: non basta
Rimborso integrale del biglietto del treno per i passeggeri che hanno rinunciato a viaggiare e per quelli che hanno subito ritardi oltre le 4 ore. Indennizzi per i ritardi a partire dai 60 minuti. Le Associazioni dei consumatori contestano la decisione dell’azienda: rimborsi ridicoli.
E’ la decisione presa nella serata di ieri da Trenitalia che precisa che l’iniziativa è migliorativa rispetto alle regole previste dalla normativa europea, vista l’eccezionalità della situazione meteorologica. In particolare per i ritardi dai 60 ai 119 minuti si avrà diritto al 25% del prezzo del biglietto; i viaggiatori arrivati a destino con ritardi dai 120 ai 239 minuti riceveranno il 50% mentre chi ha viaggiato con più di 240 minuti di ritardo riceverà un’indennità pari al 100% di quanto pagato.
Ma il maltempo continua: a Roma nevica dalla tarda mattinana di oggi ed è scattato il piano emergenza neve per il trasporto pubblico su disposizione della Protezione civile di Roma Capitale. Alcuni treni AV fermano a Roma Tiburtina, invece che a Roma Termini.
Ad accompagnare il maltempo c’è anche la polemica: contro Trenitalia si è alzato un coro di voci. Secondo le Associazioni dei consumatori (e non solo secondo loro) è inconcepibile che i treni si blocchino per il freddo che, d’inverno, è un fenomeno abbastanza prevedibile.
Federconsumatori e Adusbef riprendono i dati che la stessa Trenitalia ha pubblicato: alla prima nevicata si sono fermati 2000 treni su 8000 cioè il 25%. “Sostanzialmente il servizio universale, che riguarda la maggioranza dei pendolari, non funziona perché in inverno fa freddo e nevica. I contribuenti italiani pagano, per i treni regionali, il 70% del costo del servizio, mentre l’altro 30% è pagato dai viaggiatori con il biglietto”.
“Finora non abbiamo riscontrato, nelle dichiarazioni dei rappresentanti di Trenitalia, nessuna giustificazione plausibile per il fermo di oltre 2000 treni – dichiarano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – Quello che sappiamo è che le cause principali riguardano il blocco degli scambi, il congelamento dei cavi che alimentano i treni e la vetustà dei locomotori, che non prevedono difese sufficienti dal freddo e dal ghiaccio. Tutte motivazioni che una gestione attenta potrebbe prevedere e risolvere con la manutenzione e gli investimenti necessari”.
Oltre alla notizia dell’Intercity che è rimasto bloccato per oltre 6 ore a Forlì, le Associazioni denunciano la vera e propria “via crucis” che i pendolari, costretti a viaggiare sulle carrozze più vecchie e scadenti, e quindi più soggette ai guasti, sono costretti a sopportare quotidianamente in questo periodo. “Trenitalia non se la può cavare con un rimborso del biglietto dopo ritardi di 4 ore. È necessario aprire un tavolo di confronto e valutare rimborsi e indennizzi per i viaggiatori della lunga percorrenza e per i pendolari, che normalmente viaggiano con abbonamenti e non ricevono alcun risarcimento per disagi e soppressione delle corse. Inoltre, Trenitalia dovrebbe confrontarsi con le Associazioni dei Consumatori sulle misure che intende intraprendere per prevenire ed impedire questi disagi in futuro”.
Se Trenitalia continuerà a rifiutarsi, Federconsumatori e Adusbef sono pronte a denunciare Trenitalia per interruzione di pubblico servizio e ad avviare, nei casi in cui è proponibile, una class action.
A rispedire al mittente i rimborsi dei biglietti “gentilmente concessi” da Trenitalia sono le Associazioni dei consumatori aderenti a Casper (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori). “Ci sembra una proposta semplicemente ridicola, visti gli enormi disagi subiti da viaggiatori che per ore sono rimasti intrappolati all’interno dei vagoni, in alcuni casi senza luce e senza riscaldamenti – affermano le 4 associazioni – Il problema, infatti, non sono i minuti di ritardo accumulati dai convogli, ma gli enormi danni materiali ed esistenziali subiti dagli utenti, i ritardi nei soccorsi, i malfunzionamenti tecnici delle infrastrutture ferroviarie avvenuti nonostante il maltempo fosse ampiamente previsto. Per tale motivo, riteniamo che i viaggiatori abbiano diritto, oltre al rimborso del biglietto, al risarcimento dei danni subiti, di entità chiaramente superiore al semplice costo del biglietto”.
Casper chiede a Trenitalia un incontro urgente per definire l’entità degli indennizzi spettanti ai passeggeri. In caso contrario, anche le 4 associazioni promettono una valanga di cause risarcitorie contro la società nelle competenti sedi, e invitano fin da ora i passeggeri coinvolti nei disagi a segnalare sui siti internet delle associazioni i disagi patiti sui treni.
Il vicesegretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso dichiara: “Se ritardi e soppressioni sono inevitabili in simili situazioni meteo non è al contrario tollerabile l’incapacità gestionale dell’azienda nel predisporre quanto necessario, anche solo a livello informativo, per andare incontro alle difficoltà dei pendolari. Nel 2009 – ricorda Gaudioso – l’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti consigliò ai viaggiatori di portarsi panini e coperte, ora suggerirà di portare la pala per spazzare la neve dalle rotaie? O penserà bene di far spingere i treni dagli stessi passeggeri?” Secondo il vicepresidente di Cittadinanzattiva il maltempo di questi giorni non copre di neve ma di vergogna l’operato dai vertici di Trenitalia, sia perché l’ondata di freddo e neve era preannunciata da giorni, sia perché ogni anno sin dai primi fiocchi si ripetono sulle tratte ferroviarie italiane gli stessi disagi.
“Il piano rimborsi e indennità annunciato da Trenitalia è inaccettabile perché predisposto unicamente a misura delle necessità dell’azienda senza tener in minima considerazione quelle degli utenti – conclude Gaudioso – Urge adeguarlo con adeguati risarcimenti a copertura dei danni subiti dai passeggeri di Trenitalia a seguito dei disagi subiti nel prendere il treno”.
