World Cancer Day, c’è un divario nella consapevolezza sul cancro. E dipende da reddito e istruzione
Si celebra oggi il World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro. L’obiettivo è di ridurre di un terzo il numero dei decessi prematuri entro il 2030. Una ricerca internazionale evidenzia che ci sono grandi divisioni nella consapevolezza legate a reddito e livello di istruzione. E si ripercuotono sulla prevenzione
C’è un “inaccettabile divario” nella consapevolezza sul cancro. Un gap che si ripercuote sui comportamenti di prevenzione e che segue le direttrici delle differenze di reddito e di istruzione. È quanto denuncia un’indagine condotta in occasione della Giornata mondiale contro il cancro che si celebra oggi. Il World Cancer Day è organizzato in tutto il mondo dalla Union for International Cancer Control (UICC) all’insegna quest’anno dello slogan I am I will, che vuole evidenziare l’impegno di ogni persona nella lotta a questa malattia.
“Riteniamo che, attraverso le nostre azioni positive, insieme possiamo raggiungere l’obiettivo di ridurre di un terzo il numero di decessi prematuri per cancro e malattie non trasmissibili entro il 2030”, dicono dall’UICC.
Public opinion survey 2020
Una ricerca internazionale diffusa oggi, condotta da Ipsos su più di 15 mila persone adulte di venti paesi, evidenzia però “inaccettabili divisioni” nella consapevolezza sul cancro. La giornata di oggi vuole mobilitare tutti, cittadini, governi e comunità globale, perché siano colmate le lacune esistenti nella consapevolezza del rischio di cancro e nei comportamenti di promozione della salute fra gruppi socioeconomici diversi.
Secondo l’International Public Opinion Survey on Cancer 2020 c’è infatti un evidente divario fra gruppi socio-economici diversi quando si indaga il livello di conoscenza e consapevolezza dei rischi del cancro e, di conseguenza, i comportamenti corretti da seguire per limitare il rischio (dalla corretta alimentazione, alla limitazione di tabacco e alcol, alla partecipazione agli screening oncologici).
«È inaccettabile che milioni di persone abbiano maggiori possibilità di sviluppare il cancro durante la loro vita, perché semplicemente non consapevoli dei rischi da evitare per il cancro e dei sani comportamenti sani da adottare: informazioni che molti di noi danno per scontato. E questo è vero in tutto il mondo», ha detto il dottor Cary Adams, Ceo dell’Union for International Cancer Control.
I risultati dell’indagine: un divario legato a reddito e istruzione
Quali sono dunque i risultati dell’indagine?
Il sondaggio mostra che, in linea generale, sul cancro esiste un alto livello di consapevolezza nella popolazione intervistata a livello globale. L’uso del tabacco (63%), l’esposizione ai raggi UV nocivi (54%) e l’esposizione al fumo passivo (50%) sembrano essere i fattori più riconosciuti che possono aumentare il rischio di cancro. Allo stesso tempo, la mancanza di esercizio fisico (28%), l’esposizione a determinati virus o batteri (28%) e il sovrappeso (29%) sembrano essere i fattori di rischio meno riconosciuti.
Tuttavia, evidenzia la ricerca, le persone che appartengono a famiglie a basso reddito «hanno meno probabilità di riconoscere i fattori di rischio di cancro rispetto a quelli provenienti da famiglie a reddito più elevato». Questa tendenza, a eccezione dell’uso del tabacco, si riscontra in tutte le aree esaminate anche in relazione al livello di istruzione, universitaria o meno. Insomma: più il reddito è alto, più l’istruzione è maggiore, maggiore è la consapevolezza sui rischi e sulla prevenzione.
Queste differenze si riversano infatti sui comportamenti di prevenzione, dall’adottare una sana dieta all’evitare (o ridurre) il consumo di alcol e tabacco, al partecipare a screening oncologici.
Indipendentemente dal paese di provenienza, infatti, le persone con un’istruzione inferiore e quelle con redditi più bassi «sembrano meno consapevoli dei principali fattori di rischio associati al cancro e sembrano avere meno probabilità di adottare proattivamente le misure necessarie per ridurre il rischio di cancro rispetto a quelli di una famiglia ad alto reddito o con un’istruzione universitaria».