Prima o poi bisognerà interrogarsi sul fatto che in Italia sia stato necessario reintrodurre l’obbligo di vaccinazione per fronteggiare una situazione che stava diventando preoccupante. Il decreto approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri – vaccini obbligatori per accedere a nidi e scuole dell’infanzia, necessità di mettersi in regola con le vaccinazioni per la scuola dell’obbligo – fa discutere nel contenuto e nelle modalità. Il contenuto è lampante: a fronte del calo della copertura vaccinale nella popolazione, si è deciso di correre ai ripari per evitare che riprendano a diffondersi malattie che si pensava non colpissero più.

I modi non sono stati apprezzati da tutti: qualcuno contesta l’obbligo vaccinale, altri rivendicano la libertà di scelta individuale, altri oppongono alla tutela della salute individuale e collettiva il diritto all’istruzione. Se poi si solleva il coperchio sui social network – solo per dare uno sguardo, non per altro – si scopre che in molti casi fanno furore tesi più o meno complottiste, parole d’ordine novax, chiacchiere da bar. Prima o poi bisognerà interrogarsi anche sulla generale sfiducia che parte della cittadinanza sta dimostrando nei confronti della scienza, degli scienziati e delle istituzioni mediche, nonché di qualsiasi posizione – in questo caso scientifica, ma il tema è molto più ampio – che abbia il crisma dell’ufficialità. Tanto da arrivare a mettere in discussione, di fatto, anche l’efficacia dei vaccini, che nel tempo hanno sconfitto malattie gravissime (basti pensare al vaiolo).

Nel frattempo, il decreto è stato approvato ed è stato apprezzato da numerose sigle mediche, come quella della Società Italiana di Pediatria, che per voce del suo presidente Alberto Villani ha detto: “Un provvedimento volto a tutelare la salute dell’età evolutiva  e a contrastare in maniera efficace il calo delle coperture vaccinali cui stiamo assistendo da anni con il conseguente riemergere di pericolose di malattie infettive”.

Sul fronte consumerista, si segnala la posizione di Federconsumatori, che chiede di avviare una campagna di informazione per i cittadini e di prevedere la presenza obbligatoria di un medico o di un pediatra nel momento della somministrazione del vaccino. Il punto di partenza dell’associazione è la rivendicazione di una posizione di favore verso l’obbligo vaccinale, unita però a parole critiche nei confronti delle modalità con cui si è arrivati al provvedimento e di quello che viene denunciato come un mancato coinvolgimento delle famiglie.

“Federconsumatori ha sempre avuto una posizione chiara e lineare a favore dell’obbligo delle vaccinazioni, quali strumento indispensabile di tutela della salute individuale e della salute pubblica – dice l’associazione – In tal senso siamo intervenuti molte volte segnalando la nostra preoccupazione e chiedendo conto del calo delle coperture vaccinali che ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a censurare l’Italia, rendendo urgente l’intervento del Governo attraverso lo strumento del Decreto”. Per l’associazione, il problema sta nel mondo in cui la vicenda è stata gestita. Sostiene Federconsumatori: “la mancanza di informazione, condivisione e coinvolgimento dei cittadini non ha fatto altro che alimentare i dubbi e le incertezze di questi ultimi. L’obbligo comporterà il raggiungimento del grado di copertura necessario, ma rischia di accrescere il disorientamento e la diffidenza da parte delle famiglie. Il giusto modo per arrivare ad una piena consapevolezza e condivisione della necessità di vaccinare i propri figli prevede un programma di informazione capillare, basata sui dati scientifici. L’assenza di tale informazione non ha fatto altro che accrescere il disorientamento dei cittadini, alimentando spesso posizioni contrarie alla vaccinazione. Errore più grande non poteva essere commesso”.

Un altro aspetto su cui vengono sollevate perplessità è quello delle sanzioni pecuniarie: per Federconsumatori si tratta di una misura che va applicata in modo graduale, tenendo conto anche del disagio economico e delle difficoltà culturali di alcune famiglie. Da qui la richiesta della garanzia di una completa gratuità dei vaccini obbligatori, unita a un’altra precisazione: “Ancor di più la perdita della patria potestà dovrà essere utilizzata in casi davvero estremi e sottoposta al vaglio approfondito dei servizi sociali e dei Tribunali dei minori”.

La richiesta principale che arriva dunque dall’associazione è quella di un maggior coinvolgimento delle famiglie, attraverso una vasta campagna di informazione. “Riteniamo di particolare importanza avviare su tutto il territorio nazionale una vasta azione informativa sull’importanza e sulla sicurezza dei vaccini, in questo lavoro andranno coinvolte le AUSL e il mondo della scuola, per parlare non solo con i genitori, ma anche con gli alunni – dice Federconsumatori – Confermando la nostra posizione favorevole, proprio per rendere ancora più forte ed indiscutibile la necessità delle vaccinazioni, riteniamo indispensabile un’attenta verifica sui costi e sulla trasparenza dell’acquisto dei vaccini, nonché un rigoroso controllo da parte del Ministero della Salute e dell’Aifa, che dovrà analizzare attentamente politiche e sicurezza delle prestazioni, rendendo obbligatoria la presenza di un medico o un pediatra che valuti sempre lo stato di salute del paziente prima di somministrare il vaccino”.

 

Notizia pubblicata il 23/05/2017 ore 16.56


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