Lo Skinial, metodo per rimuovere i tatuaggi brevettato in Germania, è finito nel mirino delle autorità sanitarie e della procura di Torino: il Ministero della Salute ha, infatti, sospeso la circolazione dei flaconcini di liquido a base di acido lattico usati nel trattamento, mentre il pm di Torino, Raffaele Guariniello, ha indagato per violazione del codice del consumo il responsabile della ditta – con sede a Torino – che li commercializza in Italia. Il prodotto viene presentato come cosmetico, ma è inoculato sotto l’epidermide.
“Casi come quello dello Skinial, un prodotto potenzialmente molto pericoloso per la salute dei consumatori, impongono l’accelerazione sulla stesura di una legislazione nazionale sull’attività di tatuaggio, la cui assenza oggi va a discapito sia dei consumatori che dei professionisti” ha commentato Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc, secondo cui “attraverso una legislazione nazionale potrebbe anche essere ridefinito l’intervento di vigilanza e controllo da parte delle Istituzioni sanitarie riservato direttamente all’Istituto Superiore della Sanità, in modo da risultare più efficiente e operativo, nonostante l’operato del Ministero sia stato finora molto positivo”.
Adoc sollecita “anche la creazione di un Albo nazionale di riferimento dei tatuatori, oggi totalmente assente, che garantirebbe maggiori tutele agli stessi operatori del settore e ai clienti. Andrebbe prevista anche un’assicurazione obbligatoria a carico degli esercenti l’attività di tatuaggio che copra ogni eventuale danno subito dal cliente durante l’intervento”.


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