Non è un buon periodo per le sigarette elettroniche. Dopo il boom accompagnato dall’apertura di centinaia di negozio sparsi su tutto il territorio, i primi dubbi sulla loro sicurezza accompagnati da maxi sequestri e dall’apertura di un’indagine da parte del pm torinese, Raffaele Guariniello concentrato a verificare la mancanza di un’etichetta che spieghi la pericolosità del prodotto. Oggi un nuovo tassello raccontato dal quotidiano Repubblica: una sigaretta che scoppia tra le labbra di un quarantenne torinese. Il quotidiano racconta che “il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiesta e i carabinieri del Nas hanno sequestrato ciò che rimaneva del bocchino e del bruciatore oltre a recarsi nel negozio in franchising in una zona del centro della città, dove un mese fa era stata comprata la sigaretta elettronica, di provenienza cinese”.


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