Nulla sarà più come prima dopo la sforbiciata alle spese in eccesso che sta mettendo alla prova durata e stabilità del Governo Monti. Pubblico impiego, giustizia, scuola, sanità sono solo alcuni dei settori oggetto della ‘spending review’. Tra questi, stando alle indiscrezioni che continuano a farsi largo, anche interventi sulle aziende farmaceutiche e farmacie. Dovrebbero cambiare, infatti, i tetti della spesa farmaceutica, sia territoriale che ospedaliera, e dovrebbe inasprirsi considerevolmente lo sconto in favore del Ssn, a carico di aziende e farmacie.Inoltre, la bozza prevede che per il 2012 il tetto della spesa territoriale scende da 13,3 a 13,1%, per poi passare dal 2013 all’11,5% al netto del prezzo di rimborso pagato dagli assistiti per l’acquisto di medicinali a un presso diverso da quello massimo di rimborso stabilito dall’Aifa. Il tetto della farmaceutica ospedaliera, sempre dal 2013, sale invece dal 2,4 al 3,2%. Tetto su cui le aziende pagherebbero dal 2013 il 50% dello sfondamento della spesa, e non quindi il 35% come prevedeva il decretone sanità. Il restante 50% del disavanzo a livello nazionale è a carico delle regioni nelle quali è superato il tetto di spesa regionale, in proporzione ai rispettivi disavanzi. Non è tenuta al ripiano la regione che “abbia fatto registrare un equilibrio economico complessivo”. Le industrie farmaceutiche si vedranno inoltre aumentare al 6,5%, anche se solo per l’anno in corso, lo sconto dovuto al Servizio sanitario nazionale.
La ‘stangata’ sarebbe in arrivo anche per le farmacie. A decorrere dall’entrata in vigore del decreto, l’ulteriore sconto dovuto dalle farmacie convenzionate è rideterminato al 3,65%. Praticamente il doppio di quello attualmente in vigore. Misura che non si limiterà nel tempo al solo 2012, come previsto invece nel decretone, ma dovrebbe diventare strutturale. Tra le misure contenute nel decreto ce n’è una che riguarda i farmaci innovativi. La bozza prevede infatti che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) debba segnalare “al ministero della Salute l’imminente ingresso sul mercato di medicinali innovativi ad alto costo che, tenuto conto della rilevanza delle patologie in cui sono utilizzati e della numerosità dei pazienti trattabili, potrebbero determinare forti squilibri di bilancio per il Servizio sanitario nazionale”.
Critica Federfarma che ha già annunciato iniziative di protesta che verranno decise nel corso dell’Assemblea convoncata per martedì 10 luglio: “Se il provvedimento passasse in questi termini equivarrebbe a dire che il Governo vuole sostituire i tagli lineari con tagli inversamente proporzionali agli sprechi senza pensare alla razionalizzazione della spesa e al bene del cittadino”.     Secondo la Federazione “la riduzione del tetto della spesa farmaceutica territoriale (dall’attuale 13,3% della spesa sanitaria complessiva, al 13,1% nel 2012, al 11,5% dal 2013) non potrà che tradursi in maggiori ticket e minori farmaci in prontuario. Il cittadino dovrà pagare quote di compartecipazione sempre piu’ elevate ovvero avere un minor numero di farmaci gratuiti.  Di fatto per la farmaceutica saranno necessariamente rivisti al ribasso  i LEA, livelli essenziali di assistenza.
Il raddoppio del tetto della spesa ospedaliera costituisce la prova provata della difficoltà delle strutture pubbliche di gestire le risorse senza sprechi.  La spesa ospedaliera, infatti, a differenza della spesa per i farmaci distribuiti dalle farmacie non  è mai riuscita a rimanere nel tetto previsto ed è aumentata senza controlli. Nell’impossibilità di gestirla meglio, si aumentano le risorse ad essa destinate”.


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