Adesione al 70% per lo sciopero di quattro ore indetto questa mattina da dirigenti medici, veterinari, sanitari, amministrativi, tecnici e professionali del Servizio sanitario nazionale e dei medici in formazione specialistica, che hanno dato vita a un sit in sotto il Ministero dell’Economia. A renderlo noto un comunicato intersindacale che ribadisce le principali ragioni dello sciopero.

Quali dunque le richieste? In primo luogo, politiche di salvaguardia e rilancio di un servizio sanitario pubblico e nazionale che in maniera strisciante sta tagliando quantità e qualità dei servizi; si chiede inoltre la fine di un abuso di contratti atipici che ha creato un precariato di lunga durata per giovani medici impegnati in settori fondamentali quali il pronto soccorso e i trapianti, unica alternativa offerta loro rispetto alla fuga dal Paese che vanifica anche l’investimento formativo. Altra richiesta è quella di un cambio di paradigma del sistema formativo dei medici pre e post laurea, con la piena partecipazione del SSN e la rottura di anacronistici, e fallimentari, monopoli. I medici chiedono inoltre risposte legislative chiare al tema della responsabilità professionale e a quello delle polizze assicurative, nonché il miglioramento delle condizioni di lavoro negli ospedali, peggiorate da un blocco del turnover che determinerà nei prossimi quattro anni una carenza di circa 30.000 medici necessari al funzionamento dei Servizi Ospedalieri e Territoriali.


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