E’ caos sanità nel Lazio. E’di oggi, infatti, la notizia che al San Filippo Neri saranno tagliati 117 posti letto e chiusi 6 reparti: Urologia, Geriatria, Otorino, Cardiochirurgia, Neurochirurgia e Chirurgia Toracica. Di fatto si declassa questa Azienda Ospedaliera che da Dea di II Livello passerà a Dea di I Livello. A lanciare l’allarme il Segretario Provinciale della Uil Fpl di Roma, Paolo Dominici, che sottolinea come “i 60 milioni di euro circa investiti negli ultimi 3 anni per il rilancio del SFN siano vanificati a seguito di una scelta inaccettabile”.
Dominici, che annuncia una serie di “azioni rivendicative eclatanti”, ricorda che “il SFN è l’unica Azienda Ospedaliera pubblica presente sul quadrante di Roma Nord rappresentando un punto di riferimento dell’intera area cittadina, regionale e nazionale”.
Allo stesso tempo anche il presidente di San Raffaele Spa ha comunicato che “il 30 dicembre cesseranno le attività dei presidi Irccs San Raffaele Pisana, San Raffaele Portuense, San Raffaele Flaminia, San Raffaele Trevignano, San Raffaele Sabaudia, San Raffaele Termini, Metamedica, MR3000, San Raffaele Tuscolana” dal momento che la società non ha più risorse sufficienti a garantire l’assistenza. La San Raffaele Spa ha già chiuso le strutture di Cassino, Viterbo, Montecompatri e Rocca di Papa.


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