
Sanità, è il giorno della riforma Balduzzi
La riforma della sanità arriva in Consiglio dei Ministri. La riunione è iniziata alle 15.45 e i nodi da sciogliere sono tanti. Primo fra tutti la forma da dare al provvedimento: non si sa ancora, infatti, se sarà un decreto o un disegno di legge dopo che, nella ultima riunione di ieri, gli assessori regionali alla Sanità avevano fatto sapere , tra le altre cose, che non ci sono i presupposti per un provvedimento d’urgenza invocando, invece, una necessaria concertazione. Dello stesso avviso anche l’Associazione Nazionale Parafarmacie. Secondo l’Anpi, infatti, un disegno di legge “consentirebbe alle forze politiche, alle Regioni e alle forze sociali di verificare, su temi tanto delicati per la vita degli italiani, se le soluzioni proposte dal ministro vadano nella direzione giusta”.“È nostra convinzione che nel settore farmaceutico, più delle “toppe” del Ministro, siano maturi i tempi per una profonda riforma, a partire dalla filiera e dalle funzioni da attribuire agli attori che a vario titolo interagiscono con il farmaco. Una riforma che deve avere l’obiettivo di introdurre, oltre ai necessari criteri di economicità, elementi di razionalizzazione del servizio farmaceutico, nell’interesse più generale dei cittadini, rimuovendo ove necessario quelle sacche vetuste di privilegio che lo rendono oggi farraginoso ed antieconomico” spiega Massimo Brunetti,, segretario nazionale Anpi.
Non aiuta a chiarire le cose neanche il comunicato stampa del Governo che parla genericamente di ‘provvedimento legislativo in materia sanitaria’.
Quanto ai contenuti, anche in questo caso a regnare è l’incertezza tanto che Cittadinanzattiva Lazio secondo cui “a questo punto sarebbe necessario fermare tutto. Meglio non andare avanti e bloccare il caos che provocherà questo provvedimento”.
Sembra abbandonata l’ipotesi di introdurre una tassa sulle bibite gassate per disincentivarne l’uso: al suo posto dovrebbe essere previsto l’obbligo dal primo gennaio 2013 della presenza di almeno il 20% di succo naturale nelle bevande analcoliche con frutta. In tema di contrasto alla ludopatia – che entra nei Lea e quindi tra le cure garantite dal Servizio sanitario nazionale – il ministro della Salute Renato Balduzzi si è dovuto accontentare di portare a casa solo una stretta sugli spot dei giochi d’azzardo. E’ saltata infatti la norma sulle distanze minime (500 metri) delle sale da gioco da scuole e ospedali.
Il divieto di spot varrà nei programmi radio-tv nei venti minuti prima e dopo i programmi per minori e sempre dalle 16 alle 19.30, sulla stampa destinata ai minori e nei cinema per i film dedicati ai minori, sui mezzi di trasporto pubblici e nei luoghi prevalentemente frequentati da ‘under 18’, che non potranno comparire in qualsiasi pubblicità sui giochi d’azzardo. Pesanti le sanzioni: fino a 100 mila euro e la sospensione per due anni della concessione.
Invariate invece le norme anti-fumo: multe salate per i tabaccai che non rispettano le regole. Chiunque vende o somministra i prodotti del tabacco ai minori di anni diciotto – si legge nella bozza – è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2.000 euro e la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività.
