Avanti sull’abrogazione del superticket in sanità. Per garantire accesso alle cure e perché, anche a livello economico, questo ha portato a una riduzione delle entrate del Servizio Sanitario Nazionale, mentre il livello di spesa sanitaria privata si attesta ormai al 23%. Questa la posizione espressa da Cittadinanzattiva. La proposta è quella fatta sul Fatto Quotidiano dal Ministro della Salute Giulia Grillo, ripresa da Quotidiano Sanità: “Stiamo lavorando all’abolizione del superticket e poi vogliamo rimodulare i ticket aiutando le fasce più deboli”.

Apprezziamo e sosterremo la proposta di voler eliminare il superticket a partire dalla prossima Legge di Bilancio. Rappresenterebbe un cambiamento reale e necessario per garantire un maggior accesso alle cure, sostenere i redditi delle famiglie, soprattutto nel momento della malattia, ma anche per rilanciare il Servizio Sanitario Pubblico aumentandone anche le sue entrate. In altre parole, se si riuscisse ad abrogarlo si rafforzerebbe davvero la tenuta del sistema, riportando dentro al SSN un gran numero di risorse e di cittadini che oggi per costi e tempi per alcune prestazioni, quelle più a basso costo, preferiscono ricorrere al privato perché più conveniente – ha detto Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva – Inoltre si supererebbero proprio sul tema dei ticket le profonde disuguaglianze che oggi esistono poiché alcune Regioni già hanno autonomamente approvato misure volte ad abrogarlo facendo ricorso a risorse proprie. Chiediamo al Ministero dell’economia e alle Regioni di sostenere realmente questa proposta, facilitandone subito l’approvazione

È la stessa Corte dei Conti con il “Referto al Parlamento sulla gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali” e il “Rapporto di coordinamento di finanza pubblica 2018” a certificare come il gettito annuo dal contributo pagato dai cittadini sulle prestazioni sanitarie (ad esclusione dei farmaceutica) sia passato da 1,548 miliardi di euro del 2012 a poco più di 1,348 miliardi del 2016 e a 1, 336 nel 2017, con una riduzione rispettivamente del -13% e -14%. Nel 2017, sono entrati nelle casse dello Stato 12 milioni di euro in meno rispetto al 2016 e 212 milioni di euro in meno rispetto al 2012. 

“Servono politiche sanitarie pubbliche volte a garantire una maggior accesso alle cure mediante un rafforzamento della copertura pubblica e universalistica del SSN – dice Aceti – Abrogare il superticket, contrastare le liste di attesa, nonché rilanciare investimenti e innovazione sono azioni fondamentali per raggiungere questo obiettivo”.


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