#SalvaMedici, RCI contro ddl in discussione al Senato
E’ in discussione al Senato, dopo l’approvazione alla Camera, il ddl n. 2224, ribattezzato da Rete Consumatori Italia #SalvaMedici. Le norme che si vanno ad introdurre, denunciano le Associazioni dei consumatori – non tutelano i medici coscienziosi, ma quelli che commettono gravissimi errori.
Secondo RCI è “comprensibile” che il relatore della legge, già Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, “rischia di avere durante i lavori parlamentari una visione difensiva della legge, ma il Parlamento è chiamato a fare leggi non a favorire lobbies, ma la tutela generale del cittadino”.
Oltre a rilevare un’evidente conflittualità di interesse, riteniamo che non ci possa essere la serenità per garantire una vera riforma della responsabilità medico professionale, di cui pur si avrebbe una grande necessità per recuperare il necessario rapporto medico-paziente, già segnato dalle troppe disfunzioni di sistema.
Rete Consumatori Italia ritiene che questo ddL sia allo stesso tempo eccessivamente pro categoria ed eccessivamente contro i cittadini. Sembrerebbe anzi una legge per gli ordini, e il rischio più evidente se venisse approvata, è che nessuna responsabilità, sia di natura civile che di natura penale, potrà essere più accollata all’operatore sanitario che commette gravissimi errori.
In conclusione questa legge:
- aggraverà i costi per le strutture sanitarie
- aumenterà il conflitto con grave perdita di fiducia del cittadino
- spingerà verso la privatizzazione in quanto il cittadino (sempre che possa permetterselo) sarà orientato a scegliersi privatamente un medico con cui ha un rapporto fiduciario, dando l’ultima mazzata al principio universalistico che ispirava il SSN della L.833/78.
- aumenterà la medicina difensiva: gli operatori saranno ulteriormente spinti a seguire pedissequamente linee guida cavillose ed obsolete, con previsione di esami inutili e dannosi.
- i risarcimenti, quando ottenuti, saranno irrisori
- si metterà in moto una richiesta estensiva di questa deregulation da parte di tutte le categorie di professionisti
- lo Stato si priva del potere di regolare una materia mettendola in mano a soggetti privati privi di adeguate garanzie di imparzialità ed in evidente posizione di conflitto d’interessi.