Le residenze socio-sanitarie ed assistenziali, sia quelle definite mono-strutture (ovvero specializzate per gravità e condizione degli anziani), sia quelle polifunzionali (ossia articolate in nuclei per anziani con diversa gravità ed esigenze), devono fornire servizi che favoriscano il recupero o il mantenimento dell’autonomia della persona, nel rispetto di specifici protocolli di cura come quelli stabiliti in fase di accreditamento presso il Servizio sanitario nazionale. Senza dimenticare il controllo qualitativo e quantitativo delle attività socio-sanitarie, attraverso il monitoraggio periodico sui servizi e la definizione puntuale degli obiettivi. E’ quanto prevede la norma UNI 10881 che si applica alle strutture socio-sanitarie, di carattere residenziale, come istituti per anziani (ex ospizi), case di riposo, case-albergo. E ancora, strutture più specificamente sanitarie, che accolgono pazienti anziani non autosufficienti e con patologie senili, e strutture con carattere prettamente assistenziale, che ospitano anziani completamente o parzialmente autosufficienti.
La norma non è rivolta solo alle strutture accreditate ma soprattutto alle residenze private che intendano avere un punto di riferimento certo a livello normativo. Un’esigenza, questa, sempre più necessaria , considerata la forte variabilità territoriale nel sistema di autorizzazione introdotto per le strutture socio-assistenziali e disciplinato dalla legge 328 del 2000.


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