“Non possiamo beffare i cittadini e utilizzare i soldi da loro versati con i  ticket e le superaliquote per sistemare voci di spesa pubblica che nulla hanno a che fare con la sanità”, a dirlo Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato in merito alla relazione della Corte dei Conti presentata ieri.
A fronte di una spesa regionale corrispondente a circa il 22% della spesa delle Amministrazioni pubbliche, le Regioni sono state chiamate a concorrere al contenimento della spesa pubblica, nel quinquennio 2010-2014, per il 34% del complesso delle manovre correttive adottate per l’intero settore pubblico.
“Il fenomeno è ancor più grave considerando che solo 8 regioni su 16 garantiscono i LEA e che il peso dei ticket è ormai insostenibile sui redditi familiari. E’ ora di iniziare e mettere sotto stretta osservazione, come fatto per la sanità, tutti gli altri settori di spesa pubblica al fine di sostenere maggiormente il SSN e non penalizzare ulteriormente la salute dei cittadini” conclude Aceti che chiede “maggiore trasparenza dei bilanci regionali in merito all’utilizzo dei fondi sanitari regionali, che pretendiamo siano utilizzati  solo ed esclusivamente al fine di garantire ai cittadini i Livelli essenziali di assistenza e per evitare continui e insostenibili aumenti di ticket e irpef. A tal fine è sempre più necessario garantire un maggior coinvolgimento delle organizzazioni di cittadini e di pazienti nella definizione e valutazione delle politiche socio-sanitarie nazionali e regionali”.


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