Calo degli ingressi nei Pronto Soccorso italiani: in due anni, gli accessi sono scesi da 22.036.558 del 2011 ai 20.551.053 del 2013. nel 2013 ci sono stati circa 3,4 accessi ogni 10 abitanti; di questi quasi il 14,7% è stato in seguito ricoverato. Quest’ultimo indicatore si presenta altamente variabile a livello territoriale: a fronte di una percentuale di ricovero pari al 11% registrato nella Regione Piemonte si raggiungono valori pari a 26,7% nella Regione Molise. Dai dati di attività delle strutture con pronto soccorso pediatrico emerge che ci sono stati 1,6 accessi ogni 10 abitanti fino a 18 anni di età; l’8,2% di questi è stato in seguito ricoverato. I dati, riportati nell’Annuario statistico del Servizio Sanitario Nazionale, pubblicato dal Ministro della Salute, sono confermati anche dalle rilevazioni effettuate nel 2014 da Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali).

 

La riduzione degli accessi, secondo il parere di medici e sindacati, sembrerebbe attribuibile in parte all’efficacia delle campagne di educazione ad un corretto utilizzo delle strutture di emergenza da parte dei cittadini che preferiscono rivolgersi per i casi meno gravi all’assistenza domiciliare. Non è da escludere comunque il permanere di una certa sfiducia dei cittadini di fronte alle lunghe attese e allo stato di impoverimento delle strutture. La maggioranza dei Ps, nonostante i minori accessi, continua però a presentare criticità e sovraffollamento e ciò per il protrarsi del taglio dei posti letto ospedalieri (-7.339 dal 2011 al 2013) che rende difficoltosi i ricoveri, bloccando di fatto i pazienti nelle strutture di prima emergenza. 


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