Malasanità Lazio, Ispettori: va migliorata organizzazione del Pronto Soccorso
Attivare l’area di osservazione breve intensiva nonché prevedere una governance aziendale più vicina ai bisogni assistenziali, anche con incremento del personale medico e infermieristico. Si è conclusa mettendo nero su bianco queste due proposte la visita degli ispettori del Ministero della Salute al Policlinico Umberto I di Roma dopo il grave fatto portato alla luce dai senatori Marino e Gramazio. Il Rapporto, consegnato, nel tardo pomeriggio di ieri al Ministro Balduzzi, fa chiarezza sulle condizioni della donna in coma dopo un trauma cranico, legata alla barella con delle lenzuola e senza nutrizione da quattro giorni, attesa di essere ricoverata “da un minuto all’altro”.Dalla cartella clinica emerge che “la paziente è giunta al Pronto Soccorso, inviata dall’ambulatorio di Neurologia, con codice giallo, ma dopo circa due ore è stato modificato in codice rosso. Sono stati effettuati diversi esami e controlli. Il contenimento degli arti superiori è avvenuto previa richiesta ai familiari, così come le tre trasfusioni, con il consenso del marito. Il contenimento è stato preferito alla sedazione che avrebbe reso impossibile la valutazione delle condizioni cliniche”. Allo stesso tempo, gli ispettori hanno riscontrato due criticità: la nutrizione per via parenterale è iniziata troppo tardi e dall’esame della cartella clinica non risultano richieste di posto letto per trasferimento della paziente in struttura idonea.
Quanto poi alla situazione generale del Policlinico, il Rapporto contiene l’elenco di 10 elementi critici che vanno dall’organizzazione del Pronto Soccorso e dell’unità operativa di Medicina d’urgenza che appare non adeguata alla diversa tipologia di pazienti presenti, agli spazi per l’assistenza che risultano essere insufficienti per il numero di pazienti presenti con una situazione di sovraffollamento, in particolare nell’area cosiddetta “piazzetta”.
Inoltre si rileva la mancanza del controllo informatizzato sulla disponibilità di posti letto, nelle strutture del Policlinico stesso; non c’è una figura di coordinamento che sia in grado di governare i flussi in ingresso ed in uscita; non sono stati consegnati né protocolli né procedure.
Inoltre:
- L’attività di Medicina d’urgenza adiacente all’area del Pronto Soccorso, appare poco coordinata ed integrata con quella del Pronto Soccorso.
- Manca un sistema che permetta di effettuare il monitoraggio 24 ore su 24 della disponibilità dei posti letto.
- E’ assente una procedura per la gestione dell’iperafflusso al Pronto Soccorso, tenuto conto anche che alcune situazioni tendono a ripetersi.
- Manca una strategia che preveda il trasferimento in altre strutture sanitarie.
- Dalla verifica delle diagnosi dei pazienti effettuate nelle ultime 24 ore, risultano numerosi pazienti che non dovevano essere lì, cioè in condizioni inappropriate per l’accesso al Pronto Soccorso.
Il Rapporto infine definisce elemento positivo il fatto che nel Pronto Soccorso esiste un ambulatorio di Medicina Generale per 12 ore al giorno, ma rileva che esso dovrebbe essere maggiormente utilizzato, favorendo la visita dei casi lievi.
Intanto mentre sono stati sospesi per 90 giorni il direttore del Dea (Dipartimento emergenze e accettazione) e il coordinatore dell’area medica Dea, Pietro Giordano, Adiconsum, fa sapere che “occorre una revisione delle competenze dei medici generici che devono fare da filtro alle richieste degli ammalati e un programma di informazione sul ricorso alla guardia medica”.
