L’incidente al Centro Procreazione Medicalmente Assistita dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma, che ha causato la distruzione di 94 embrioni, 103 ovociti e 5 campioni di liquido seminale, sta suscitando dure reazioni da parte delle Associazioni dei consumatori.
Federconsumatori presenterà un ricorso al Tar affinché si accertino le mancanze poste in essere dalla struttura sanitaria e si aiutino i cittadini coinvolti nella triste vicenda nella rivendicazione dei propri diritti e nella richiesta di un giusto risarcimento per il grave danno loro arrecato. “Errori e carenze organizzative e tecniche sono evidenti; il sistema che non ha funzionato va corretto e vanno garantiti controlli  mirati e livelli di sicurezza e qualità” si legge in una nota di Federconsumatori che condanna la modalità operativa adottata dalla struttura che non è stata in grado di scongiurare i danni, né di prevenire adeguatamente condotte imprudenti.
Cittadinanzattiva chiede che si mettano subito in atto le normative che garantiscono la sicurezza della pratica medica: ci sono due decreti legislativi che sono già applicabili in Italia e si è in attesa delle nuove linee guida sulla procreazione medicalmente assistita, ma occorre introdurre una cultura della sicurezza e del controllo dei rischi, oltre che la trasparenza e una corretta informazione alle coppie. “Il ritardo con cui la Regione Lazio ha legiferato in ordine ai requisiti organizzativi e tecnologici è evidente – si legge in una nota di Cittadinanzattiva – Tutte le altre Regioni lo hanno fatto nel 2005, mentre ancora nel 2011 nulla di fatto nel Lazio. Ancora oggi, i Centri pubblici e privati di questa Regione non hanno le autorizzazioni”.
“Dobbiamo evitare che episodi come questi giustifichino tentativi di smantellamento del servizio pubblico; non possiamo lasciare che temi come quello della procreaizone medicalmente assistita siano ad esclusivo appannaggio delle strutture private. Vogliamo che le polemiche non facciano dimenticare che dietro ci sono vicende umane delicate che necessitano di una tutela appropriata – ha dichiarato Maria Paola Costantini, avvocato  di Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva – Siamo disponibili a dare un sostegno alle coppie, con l’aiuto di avvocati esperti e che hanno in questi anni consentito il cambiamento di quelle parti della Legge 40 che imponevano protocolli rischiosi e non rispettosi della dignità e della salute delle donne e dei nascituri”.
La senatrice Radicale Donatella Poretti ha presentato un’interrogazione urgente sull’incidente al San Filippo Neri. “Occorre accertare immediatamente le responsabilità sia degli operatori responsabili della struttura di fecondazione assistita, sia della Regione che non ha mai effettuato i controlli come previsto sia dalla legge sulla fecondazione assistita che dalle recenti norme comunitarie recepite”. La senatrice chiede conto del ritardo con cui è stata data la notizia. “Speriamo che tale incidente non sia strumentalizzato da chi nella politica vuole un ritorno a limitazioni nell’applicazione delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita cancellate dalla Corte Costituzionale che non hanno nulla a che fare con l’incidente avvenuto che è legato a responsabilità tecniche della struttura e della Regione”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)