Benzipenicillina, Cittadinanzattiva all’AIFA: farlo produrre dall’Istituto Chimico Militare
Da qualche tempo Cittadinanzattiva e diverse associazioni a tutela dei diritti dei cittadini ricevono numerose segnalazioni sul disagio dovuto al passaggio in classe C del farmaco Benzilpenicillina Benzatinica, prodotto unicamente dall’azienda farmaceutica Biopharma, in una nuova formulazione già pronta per l’uso, in siringa pre-riempita. Il farmaco è impiegato nel trattamento di infezioni sostenute da microrganismi sensibili alla Benzilpenicillina, nella profilassi della malattia reumatica e delle recidive, lue.
Il costo del farmaco dal maggio del 2011 è passato da 2 euro a 24 euro, con un rincaro del 1200%; tale aumento di costo è di fatto insostenibile per i malati ed inaccettabile, specie quando il farmaco viene utilizzato per la cura di patologie croniche, soprattutto in età pediatrica, come nel caso della malattie reumatiche, e quando la cura con questo farmaco si rende indispensabile ed insostituibile oltre che salvavita. Inoltre si registra spesso l’esigenza di dover utilizzare più fiale per l’improvvisa ostruzione della siringa, dovuta alla cristallizzazione della sostanza e quindi alla conseguente necessità di dover acquistare più fiale.
A tale scopo Cittadinanzattiva ha inviato una lettera all’AIFA in cui chiede che venga adottato al più presto un provvedimento al fine di consentire una soluzione rapida al problema denunciato dai cittadini valutando anche l’ipotesi di consentire l’importazione del farmaco dall’estero o la produzione dello stesso presso l’Istituto Chimico Farmaceutico Militare.
L’Agenzia ed il Ministero della salute si stanno occupando del problema sollevato e nonostante l’impegno annunciato e la promessa da parte dell’AIFA e del Ministero della Salute di individuare tutte le soluzioni possibili alla risoluzione del problema, ribadita anche in un’intervista del 26 settembre 2011 rilasciata dall’allora Direttore generale dell’AIFA Guido Rasi al Corriere della Sera, a tutt’oggi, non sembra che siano stati adottati provvedimenti, né che sia stata fornita comunicazione sulle azioni che si intende intraprendere per garantire l’accesso al suddetto farmaco.
L’iIstituto farmaceutico miliare di Firenze ha le capacità organizzative ed industriali di produrre nel giro di pochi giorni farmaci nella misura di milioni di unità, sia si tratti di vaccini (cosa che è già accaduta in passato) che di altri medicinali generici.
Se esiste buona fede nel governo Monti dovrebbe incaricare la produzione dei farmaci generici in esclusiva all’Istituto Farmaceutico militare, anche perchè vi sarebbero migliori garanzie rispetto a sconosciute ditte private che li producono “non si sa dove”.
Il risparmio consentirebbe anche di ridurre il deficit sanitario in misura notevolissima.
Si spera che il prof Monti ,che ha tenuto testa alla multinazionale MICROSOFT, riesca a realizzare la produzione dei più comuni farmaci generici in questo modo , facendo fronte alle certe e vigorose reazioni delle multinazionali del farmaco.
edoardo