Solo 1 cittadino italiano su 4 è fermamente convinto che l’accesso alle cure mediche sia paritario per tutti, in contrasto con il panorama europeo caratterizzato da un’accresciuta fiducia nella sanità pubblica e in una percezione di garanzia di pari accesso alle cure mediche. E’ quanto emerge dal 7° Barometro Sanità e Società di CSA ed Europ Assistance. Il 20% degli intervistati italiani dichiara di aver rinunciato alle cure mediche per motivi economici contro il 39% degli intervistati polacchi e il 33% di quelli francesi.
Paesi virtuosi con tassi di rinuncia alle cure dichiarati notevolmente più bassi, l’Austria (11%), la Spagna (il 7%), la Svezia (6%) e la Gran Bretagna (4%).
Chiamati a dare un giudizio complessivo sul proprio sistema sanitario, gli Italiani lasciano evidentemente trapelare parte di una frustrazione che segna il passo ad un momento di contingenza economica generale del Paese non certo positivo. 3.2 su 10 (in diminuzione di un mezzo punto rispetto al 2012), questo il voto complessivo che i cittadini Italiani danno al nostro sistema sanitario nazionale all’interno di un quadro generale europeo che si presenta ancora piuttosto eterogeneo. Il parere degli europei sui propri sistemi sanitari è in media abbastanza stabile con uno score di 4.7 su 10, con picchi particolarmente negativi – come quello dell’Italia e quello della Polonia (2.8) un peggioramento costante della Spagna (4.8 contro 5.1 nel 2012 e 5.4 nel 2011) e alcune “eccellenze” (almeno a livello di percezione) come la Francia il cui voto si attesta al 5.1.
 
Sempre nel quadro Italiano migliora invece la percezione sulla competenza dei nostri medici in merito a diagnosi e cure con un punteggio di 4.8 su 10. 
 
I cittadini Europei sono stati chiamati anche a rispondere su un’eventuale possibile soluzione al finanziamento dei rispettivi sistemi sanitari. Gli Italiani si distinguono nella scelta delle soluzioni da proporre.
Se in Europa il 38% vedrebbe di buon grado il ricorso ai contributi obbligatori, gli Italiani, per cui il tema tassazione rimane uno dei più controversi, si dichiarano favorevoli a questa soluzione solo per il 21%.
Le altre soluzioni proposte riscuotono maggior successo nel nostro Paese con più della metà (51%) dei nostri concittadini che farebbe ricorso ad un aumento della franchigia all’atto della prestazione medica (contro il 33% della media europea) e il 28% che dichiara di volersi affidare ad assicurazioni private (sostanzialmente in linea con la media europea che si attesta al 29%).


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