L’inserimento in Gazzetta della legge sui nuovi Lea, ovvero i Livelli essenziali di assistenza che il SNN deve garantire a tutti i cittadini in maniera equa su tutto il territorio, c’è stato.  Ora tutto sta nel vedere quando e come verranno applicati. Ma in cosa consiste il nuovo provvedimento, in materia di sanità, firmato da Gentiloni il 12 gennaio e che prevede un finanziamento di circa 800 milioni?

La legge, in primo luogo, definisce e descrive in modo più chiaro attività, servizi e prestazioni che sono garantite dal SNN, eliminando quelle considerate ormai obsolete; aggiorna gli elenchi delle malattie rare, delle malattie croniche e invalidanti per cui si ha diritto all’esenzione; rinnova la nomenclatura della specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica. Tra le novità introdotte, sicuramente, c’è l’inserimento di 110 nuove patologie e lo spostamento da malattie rare a croniche, tra le altre, della celiachia, dell’endometriosi e della sindrome di down. Compaiono per la prima volta disposizioni per la fecondazione assistita eterologa e omologa e lo screeing neonatale. Ci sono i nuovi vaccini per la varicella, lo Pneumococco, il Meningococco e si estende quello per il Papillomavirus anche ai maschi. Per gli affetti dalla “malattia del gioco d’azzardo” ci saranno nuovi trattamenti contro la ludopatia e vengono aggiornati i livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento dei disturbi generati dall’autismo. Saranno forniti dal SSN attrezzature per disabili come barelle adattate per la doccia, arti artificiali di ultima generazione, sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

Non tutte le prestazioni saranno però disponibili fin da subito. Il decreto sarà operativo a partire da settembre e saranno necessari una serie di accordi tra Stato e Regioni per definire criteri e modalità delle prestazioni da parte di alcune regioni e province autonome. Ecco perché sarà disposta una task force composta da Ministero, Iss, Aifa, Agenas e Nas per monitorare l’applicazione dei nuovi livelli assistenziali e tutte le regioni con invio al ministro di report aggiornati ogni tre mesi. Anche l’Osservatorio Malattie Rare monitorerà attentamente la situazione. “Per la comunità dei malati rari è un giorno di festa – sostiene Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore dell’Osservatorio – ma è anche il momento a partire dal quale sarà necessario vigilare sulla corretta e uniforme applicazione. Saremo al loro fianco in quest’opera di monitoraggio, in particolar modo sul tema degli screening neonatali. Non bisogna lasciare che accada quello che è già avvenuto con lo screening per la Fibrosi Cistica, che a 20 anni di distanza non veniva ancora fatto in tutte le Regioni”.

 

di Ludovica Criscitiello


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