Salute, Ministro al Consiglio dei Ministri della Salute dell’Ue
Sicurezza dei dispositivi medici, sanità elettronica e medicina personalizzata. Sono questi i temi affrontati questa mattina dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, intervenuto al Consiglio informale dei Ministri della Salute dell’Unione europea. Il Ministro ha auspicato che in tutti gli Stati membri siano messi in atto controlli, attuati secondo precisi standard, per numero e qualità, in modo da assicurare un miglioramento omogeneo nella sicurezza dei dispositivi medici circolanti nel mercato comunitario. In tal senso l’Italia ha espresso apprezzamento per il piano di azione immediato predisposto dal commissario europeo John Dalli. L’Italia ha chiesto che anche gli altri Stati membri rendano obbligatoria la segnalazione degli incidenti da parte degli operatori sanitari, oltre che dei fabbricanti, al fine di una più completa informazione su eventuali incidenti.
“Il nostro Paese dispone già di un’ampia banca dati dei dispositivi medici presenti sul mercato e di un registro delle protesti articolari e ha manifestato la disponibilità dell’Italia a condividere con altri Stati membri la propria esperienza circa la classificazione e la struttura della propria banca dati” ha precisato il Ministro.
Sulla sanità elettronica “si tratta di mettere in campo strumenti fondamentali per l’attuazione di programmi innovativi che possano al contempo migliorare le cure e ridurre il costo dell’assistenza, anche attraverso una nuova organizzazione dei servizi“. L’Italia – ha continuato Balduzzi – sta facendo passi in avanti nel settore della sanità elettronica, ma occorre trovare un coordinamento e un progetto unitario tra tutti i sistemi regionali della salute. Infatti tra i vantaggi della sanità elettronica spicca la possibilità di accesso all’alta specializzazione anche da località disagiate e lo spostamento delle cure dall’ospedale al territorio, la cooperazione tra specialisti, l’erogazione delle cure secondo percorsi che possono adattarsi in modo personalizzato ai bisogni di salute dei cittadini, con particolare riferimento alle fasce più deboli della popolazione.
Durante i lavori del Consiglio si è affrontato anche il tema della cosiddetta medicina predittiva, che affiancandosi alla tradizionale prevenzione, permette di intervenire in una fase libera da malattia identificando le categorie di soggetti da sottoporre a specifici programmi preventivi e di anticipazione diagnostica, in modo da ridurre l’incidenza delle patologie e migliorare gli esiti e la prognosi nei soggetti già affetti,intervenendo nelle fasi più precoci della malattia. Il Ministro Balduzzi ha spiegato in conclusione che l’Italia vede con grande favore uno sforzo nell’implementazione dei programmi di eHealth e delle potenzialità della medicina predittiva, come strumenti di un sistema innovativo di salute pubblica centrato sul paziente, e ha chiesto agli Stati membri la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro a livello europeo che affronti le problematiche scientifiche correlate alla medicina predittiva.
Ultimamente si assiste ad un dilagare di pubblicità che vanta effetti farmaceutici di sciroppi, compresse e pomate a base di erbe registrati “dispositivi medici”. Qui lo stratagemma di mercato è abbinare il termine “medico” e non “alimentare” (integratore alimentare) anche a prodotti di derivazione erboristica, senza dover necessariamente dimostrarne a priori l’efficacia secondo criteri medico-farmaceutici: un ‘sistemino’ per aggirare i problemi legati all’iter di registrazione di un farmaco e al giro di vite che subiranno da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare gli integratori alimentari. Ciò nonostante l’art. 1 D. Lgs. 46/97 reciti: “s’intende per: a) dispositivo medico…il quale prodotto non eserciti l’azione principale, nel o sul corpo umano, cui è destinato, con mezzi farmacologici o immunologici né mediante processo metabolico…”. Inoltre nella pagina web “Dispositivi medici – Prodotti borderline” del Ministero della Salute si legge: ” La destinazione d’uso del dispositivo medico che, comunque, deve essere in ogni caso connotabile con una finalità medica, dovrebbe dirimere ogni dubbio di demarcazione con prodotti che non devono vantare tale finalità, come cosmetici, erboristici, integratori alimentari, apparecchiature estetiche”.