Resistenza agli antibiotici, ECDC: minaccia alla salute dei pazienti (Foto cottonbro studio per Pexels)

La resistenza agli antibiotici minaccia la salute dei pazienti nella regione europea. Anche perché sta aumentando la resistenza anche agli antibiotici di ultima linea e a più ampio spettro.

Il secondo rapporto “Surveillance of antimicrobial resistance in Europe“, pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall’OMS/Europa mostra “alte percentuali di resistenza agli antibiotici di ultima linea, come i carbapenemi, in diversi paesi della Regione Europea dell’OMS”. Il rapporto presenta i dati del 2021 ed è stato diffuso qualche giorno fa.

Resistenza agli antibiotici nella Regione europea

I livelli più alti di resistenza agli antibiotici sono stati segnalati nelle parti meridionali e orientali della regione europea, rispetto al nord e all’ovest.

La resistenza antimicrobica, ricorda l’ECDC, “è una seria minaccia per la salute nella regione e molti paesi hanno opzioni terapeutiche limitate per i pazienti con infezioni causate da questi agenti patogeni”.

«I modelli attuali, come l’aumento delle specie di Acinetobacter resistenti ai carbapenemi che sono difficili da eradicare una volta endemiche, sottolineano la necessità di intensificare ulteriormente gli sforzi per prevenire e rilevare la resistenza», ha detto il dott. Danilo Lo Fo Wong, consigliere regionale dell’OMS per il controllo della resistenza antimicrobica.

«Poiché i batteri resistenti agli antibiotici continuano a emergere, sono necessari ulteriori sforzi per migliorare le pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, ridurre l’uso non necessario di antimicrobici, progettare e attuare programmi di gestione antimicrobica e garantire un’adeguata capacità microbiologica», ha affermato Dominique Monnet, capo sezione dell’ECDC per Resistenza antimicrobica e infezioni nosocomiali.

Nella regione europea ci sono 2 reti regionali che raccolgono e presentano i dati di sorveglianza della resistenza antimicrobica per quasi tutti i 53 Stati membri della Regione: la rete europea di sorveglianza della resistenza antimicrobica (EARS-Net) e la rete di sorveglianza dell’Asia centrale e europea della resistenza antimicrobica (CAESAR) .

La maggior parte dei paesi della regione, spiega l’ECDC, ha sviluppato piani d’azione nazionali sulla resistenza antimicrobica, compresi programmi e interventi completi sulla prevenzione e il controllo delle infezioni, la gestione e la sorveglianza antimicrobica. “La sfida che ci aspetta – conclude il Centro europeo – è garantire che questi dispongano di un sostegno di alto livello e di solidi finanziamenti per affrontare la minaccia della resistenza antimicrobica”.

 

Resistenza agli antibiotici, al via una rete di 23 centri sanitari (Foto di Arek Socha da Pixabay)

La resistenza agli antibiotici, emergenza di salute pubblica

La resistenza agli antibiotici è una delle più gravi minacce alla salute a livello mondiale. Si tratta infatti della capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici. Ed è una grande emergenza di salute pubblica perché avere microrganismi resistenti agli antibiotici significa di fatto che le terapie esistenti perdono di efficacia, non funzionano più, e questo porta gravi rischi per la salute. Se infatti la resistenza agli antibiotici insorge in batteri zoonotici presenti in animali e cibi, può compromettere l’efficacia delle terapie delle malattie infettive nell’uomo.

In Europa il numero di pazienti infettati da batteri resistenti è in aumento. Le stime calcolano che , ogni anno, circa 33.000 persone muoiono per un’infezione legata a batteri resistenti agli antibiotici. Il carico delle infezioni è paragonabile a quello dell’influenza, della tubercolosi e dell’AIDS messi insieme. A livello mondiale, invece, nel 2019 sono stati stimati quasi 5 milioni di decessi associati alla resistenza agli antibiotici, di cui circa 1.3 milioni attribuibili direttamente a batteri resistenti (Fonte: Ministero della Salute).


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