Resistenza agli antibiotici, circa 1 miliardo il costo annuo legato alle infezioni
Cittadinanzattiva diffonde una Roadmap sull’Antimicrobico Resistenza
Gli antibiotici, un tempo acclamati come farmaci miracolosi, hanno rivoluzionato la medicina moderna salvando innumerevoli vite da infezioni batteriche. Tuttavia, il loro uso diffuso e l’abuso hanno portato a una difficile sfida: la resistenza agli antibiotici. Questo fenomeno globale rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica, con infezioni sempre più difficili e costose da trattare. Il tributo della resistenza agli antibiotici è impressionante, con un costo annuale di circa 1 miliardo attribuito alle sole infezioni. Proprio per affrontare questa emergenza sanitaria, Cittadinanzattiva ha pubblicato la sua Roadmap per l’Antimicrobico Resistenza con l’obiettivo di contribuire alle decisioni di politica sanitaria sulla resistenza agli antibiotici.
L’ascesa della resistenza agli antibiotici
La resistenza agli antibiotici si verifica quando i batteri sviluppano meccanismi per resistere agli effetti degli antibiotici, rendendo questi farmaci inefficaci. Questo processo è accelerato da fattori quali l’uso eccessivo e scorretto di antibiotici nella medicina, nell’agricoltura e nell’allevamento. Quando i batteri sono esposti agli antibiotici inutilmente o in dosi non ottimali, possono sviluppare una resistenza, portando alla proliferazione di ceppi resistenti ai farmaci. A livello mondiale si stimano 1,5 milioni di morti l’anno a causa delle infezioni da batteri resistenti e quasi 5 milioni per i decessi indiretti. Per l’Italia le stime parlano di 10-15 mila morti ospedaliere l’anno attribuite a infezioni resistenti ma i numeri potrebbero essere anche più alti.
Il danno economico
Le conseguenze della resistenza agli antibiotici sono di vasta portata e riguardano gli individui, i sistemi sanitari e le economie di tutto il mondo. Le infezioni resistenti ai farmaci sono associate a degenze ospedaliere più lunghe, a tassi di mortalità più elevati e a costi sanitari più alti. I pazienti con infezioni resistenti agli antibiotici spesso richiedono trattamenti più intensivi, tra cui costosi antibiotici di seconda linea, interventi chirurgici e ricoveri prolungati.
Per quanto concerne l’impatto economico delle infezioni sostenute da microrganismi multi-resistenti in generale e delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria (ICA), una recente analisi riportata da Cittadinanzattiva rivela un costo annuo di circa 800 milioni di euro dovuto all’aumento dei ricoveri per acuti in regime ordinario conseguenti alle infezioni. Inoltre, emerge anche la perdita di produttività dei pazienti, in particolare quelli in età lavorativa, con un impatto economico stimato di circa 200 milioni di euro dovuto alle giornate aggiuntive di ricovero.
Questo tributo finanziario comprende le spese sanitarie, la perdita di produttività e i costi indiretti del trattamento delle infezioni resistenti agli antibiotici. Inoltre, l’impatto sociale della resistenza agli antibiotici si estende al di là del settore sanitario, colpendo le industrie che dipendono da popolazioni sane e da sistemi sanitari funzionanti
Un invito all’azione: la Roadmap di Cittadinanzattiva
La Roadmap per l’Antimicrobico Resistenza, diffusa da Cittadinanzattiva, propone un’analisi delle principali problematiche, elabora considerazioni e proposte mirate. Il documento analizza e riassume le conoscenze attuali sull’antimicrobico resistenza (AMR) in Italia, il suo impatto economico, il coinvolgimento dei pazienti, presentando infine 10 diverse strategie che possono essere adottate in forma di priorità per combattere l’antimicrobico resistenza.
Affrontare la sfida della resistenza agli antibiotici richiede un approccio multiforme che coinvolga i governi, gli operatori sanitari, le aziende farmaceutiche e il pubblico in generale. Le strategie chiave includono:
1. Promuovere la gestione degli antibiotici. Incoraggiare l’uso appropriato degli antibiotici attraverso l’educazione, le linee guida e le normative può contribuire a mitigare l’emergere e la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici.
2. Investire nella ricerca e nello sviluppo. Lo sviluppo di nuovi antibiotici e di trattamenti alternativi è essenziale per combattere la resistenza agli antibiotici. Maggiori investimenti nella ricerca, in particolare nei nuovi approcci terapeutici e nei test diagnostici rapidi, sono fondamentali per affrontare i ceppi resistenti emergenti.
3. Migliorare la sorveglianza e il monitoraggio. Rafforzare i sistemi di sorveglianza per monitorare la prevalenza e la diffusione delle infezioni resistenti agli antibiotici è fondamentale per informare gli interventi di salute pubblica e le linee guida per il trattamento.
4. Promuovere la collaborazione internazionale. La resistenza agli antibiotici è un problema globale che richiede un’azione coordinata a livello transfrontaliero (approccio One Health). La cooperazione internazionale è essenziale per condividere dati, buone pratiche e risorse per combattere efficacemente questa crescente minaccia.
5. Sensibilizzazione, Educare gli operatori sanitari, i politici e il pubblico sui pericoli della resistenza agli antibiotici e sull’importanza di un uso prudente degli antibiotici è fondamentale per cambiare i comportamenti e gli atteggiamenti nei confronti degli antibiotici.
Gli obiettivi della Roadmap di Cittadinanzattiva
La Roadmap per l’Antibiotico Resistenza è stata elaborata con la collaborazione di 14 esperti – rappresentanti del mondo scientifico, istituzionale e delle associazioni dei pazienti. La resistenza agli antibiotici rappresenta una delle sfide più urgenti del nostro tempo, che minaccia l’efficacia degli antibiotici e mina decenni di progresso medico. Il costo annuale delle infezioni attribuibili alla resistenza agli antibiotici sottolinea l’urgente necessità di agire.
“La nostra Roadmap – afferma Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva – nasce proprio per contribuire ad identificare le priorità d’azione che vanno dalla sensibilizzazione ed empowerment della cittadinanza, al coinvolgimento attivo dei pazienti nella ricerca clinica e nelle strategie di trattamento, al ruolo dei professionisti sanitari nell’uso appropriato degli antibiotici, per arrivare all’introduzione di politiche e incentivi volti a favorire la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici”.
di Aurora Cusumano