Federconsumatori ribadisce il proprio impegno a tutela di coloro che siano stati danneggiati da protesi Pip al seno o da protesi all’anca tossiche. “I cittadini che ritengono di avere subito un danno a seguito dell’impianto di protesi Pip al seno e protesi al cobalto all’anca potranno rivolgersi alle nostre strutture”, afferma l’associazione.
Il riferimento è alle protesi al seno Pip, al centro di uno dei più gravi scandali sanitari europei – si stima che siano circa 400 mila le protesi al silicone di marca Pip impiantate in tutto il mondo, delle quali 40 mila nel Regno Unito, 30 mila in Francia, 10 mila in Spagna e 7500 in Germania, mentre in Italia, dal 2001 al 2011 si stima che siano stati fatti 4525 impianti – e delle protesi all’anca DePuy, per le quali Federconsumatori ha annunciato una class action negli Stati Uniti.
“Le notizie quotidiane di scandali e traffici che mettono a repentaglio la salute dei cittadini creano allarme giustificato e allarmismi devastanti per le persone portatrici di protesi al seno Pip e di protesi all’anca al cobalto. Purtroppo non si tratta di casi circoscritti di frodi o di errori sanitari”, afferma l’associazione. “E’ evidente che siamo di fronte a una situazione nuova e complessa che disegna l’attuale emergenza, in particolare la mancata e tardiva vigilanza e disapplicazione delle norme di riferimento da parte dello Stato all’interno del territorio Italiano”, ha detto il presidente Rosario Trefiletti.


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