Patto per la salute: se non si amplia la discussione ai cittadini, si rischia di attuare misure finalizzate solo a far quadrare i conti. In gioco ci sono questioni quali la revisione dei ticket, l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, la riorganizzazione della rete ospedaliera, in particolare dei piccoli ospedali: tutti temi che toccano da vicino i cittadini. E’ quanto sottolinea il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. Afferma il coordinatore nazionale Tonino Aceti: “Si sta cominciando a discutere del nuovo Patto della Salute senza i cittadini e le organizzazioni che li rappresentano, correndo il serio rischio che esso si riveli un ennesimo esercizio di stile del Ministero e delle Regioni su come far quadrare i conti del SSN, senza affrontare i problemi che i cittadini incontrano ogni giorno nei servizi sanitari. Per questo chiediamo al Ministro Lorenzin e alle Regioni di essere coinvolti da subito all’interno dei tavoli tematici di lavoro per la stesura del nuovo Patto”.
Le scelte su temi come la revisione del sistema dei ticket, l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), la riorganizzazione della rete ospedaliera con particolare riguardo ai piccoli ospedali, la rivisitazione del sistema dei piani di rientro non devono essere calate passivamente sui cittadini ma dovrebbero essere oggetto di confronto con le Organizzazioni civiche che li rappresentano – prosegue Aceti – Altri temi, come il governo delle liste di attesa, il cui piano nazionale è scaduto da oltre un anno, la prevenzione e gestione del rischio clinico, l’Health Technology Assessment (HTA), la trasparenza delle Amministrazioni e il contrasto alla corruzione in sanità, al contrario, non si capisce proprio se siano al centro della discussione in atto sul Patto della Salute”.


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