Il Parlamento ha approvato in via definitiva regole UE più severe per proteggere meglio i lavoratori dall’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni sul luogo di lavoro. Le nuove regole aggiungono 11 sostanze cancerogene all’elenco delle sostanze pericolose e rivedono i valori limite per due dei prodotti già inclusi nell’elenco.

Il cancro rappresenta la causa principale dei decessi sul lavoro nell’UE. L‘obiettivo è quello di contribuire a salvare fino a 100.000 vite nei prossimi 50 anni. Ogni anno, il 53% dei decessi professionali nell’UE è attribuito al cancro, contro il 28% per le malattie circolatorie e il 6% per quelle respiratorie. I tipi più comuni di cancro professionale sono il cancro ai polmoni, il mesotelioma (causato dall’ esposizione a particelle di amianto) e il cancro della vescica.

Le nuove regole garantiranno in una migliore tutela soprattutto per chi lavora nel settore edile, nell’industria chimica, automobilistica, alimentare e tessile, nella lavorazione del legno e dei mobili, nel settore sanitario e negli ospedali. I datori di lavoro avranno l’obbligo di individuare e valutare i rischi per i lavoratori esposti a queste sostanze e adottare misure preventive.

 La Commissione dovrà valutare entro il primo trimestre del 2019 la possibilità di includere nell’elenco delle sostanze pericolose anche quelle tossiche per la riproduzione, vale a dire le sostanze che hanno effetti sulla funzione sessuale e la fertilità.

Le nuove norme prevedono inoltre che l’autorità nazionale responsabile della sorveglianza sanitaria dei lavoratori possa decidere di proseguire la sorveglianza dopo la fine dell’esposizione, per tutto il tempo necessario a salvaguardare la salute dei lavoratori.

La relatrice Marita Ulvskog (S&D, SV) ha dichiarato: “Sono incredibilmente felice che l’UE abbia finalmente rivisto la direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni. Ci sono voluti oltre dieci anni di pressioni per ottenere un’agenda più ambiziosa. I lavoratori devono sapere che sono tutelati e che le aziende non si fanno concorrenza sulla loro salute. L’Unione europea ha bisogno di un’agenda sociale più forte e questo è un buon inizio. Il cancro è il più grande killer sul posto di lavoro e noi continueremo a combatterlo”.


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