“Il futuro è una storia di bambini”: è lo slogan scelto per le celebrazioni dei 150 anni di vita dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che prendono avvio oggi. Nato a Roma nella metà dell’Ottocento dalla sensibilità della duchessa Arabella Salviati, colpita dalla condizione di disagio in cui versano i piccoli e poveri infermi della città, l’Ospedale Bambino Gesù può essere considerato il primo vero ospedale pediatrico italiano.

A Roma il Bambino Gesù è noto come “ospedale del Papa”, il segno di un legame speciale avviato nel 1924 quando la famiglia Salviati, per il crescere delle dimensioni e del servizio prestato e nell’ottica di garantirne un futuro stabile, dona l’ospedale, comprensivo della struttura di S. Marinella, a Papa Pio XI. Nel corso del tempo i pontefici hanno sempre visitato l’ospedale, a cominciare da Papa Giovanni XXIII nel 1958: è la prima visita ufficiale di un Papa.

L’assistenza sanitaria del Bambino Gesù, articolata sui 4 poli di ricovero e cura, conta attualmente un totale di 607 posti letto. Ogni anno ci sono oltre 28.000 ricoveri, 29.000 procedure chirurgiche e interventistiche, 84.000 accessi al Pronto Soccorso, oltre 1.900.000 prestazioni ambulatoriali: una delle casistiche pediatriche più significative a livello europeo. L’orizzonte di intervento dell’Ospedale supera il territorio di Roma e del Lazio: il 29% di pazienti ricoverati proviene da altre Regioni, mentre il 15% è di nazionalità straniera.

Il Bambino Gesù è l’unica struttura ospedaliera europea in grado di rispondere a tutte le esigenze trapiantologiche in età pediatrica: cuore, midollo, cornea, compresa l’attività di trapianto da vivente che riguarda fegato e rene (321 trapianti complessivi solo nell’ultimo anno).

L’Ospedale è sede per l’Italia di Orphanet, il più grande database mondiale per le malattie rare a cui aderiscono 39 Stati. Il Centro per le malattie rare del Bambino Gesù vede ogni anno più di 13 mila pazienti. Le piattaforme genomiche e le competenze bioinformatiche sviluppate presso i laboratori di san Paolo hanno permesso negli ultimi anni di fornire risposte diagnostiche in oltre il 50% dei malati rari o ultra-rari affetti da malattie rare orfane di diagnosi, grazie anche all’utilizzo di piattaforme per l’analisi genomica di ultima generazione. Oltre 700 persone sono impegnate nella ricerca scientifica. Nel 2018 il Bambino Gesù ha superato i 2700 IF (Impact Factor) e ha prodotto 650 pubblicazioni internazionali condivise con oltre 8.500 collaboratori e coautori di diversi Paesi del mondo. Oltre i due terzi della ricerca del Bambino Gesù vengono svolti con i finanziamenti ottenuti dai ricercatori grazie all’alta qualità dei lavori presentati.

Il futuro del Bambino Gesù”, afferma la presidente Mariella Enoc, “è contenuto nella memoria viva delle nostre radici. Il Bambino Gesù è nato da un’idea alta di carità a cui si è mantenuta fedele in 150 anni e, ora come allora, la forma più alta di carità è la scienza, la competenza dell’assistenza, la ricerca senza soste”.

Nel corso dell’evento celebrativo di oggi, 19 marzo, nella sede di San Paolo è prevista la cerimonia di annullo di due francobolli dedicati all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nel 150° anniversario della fondazione ed emessi dal Ministero dello sviluppo economico italiano (serie tematica “le Eccellenze del sapere”, distribuito da Poste italiane) congiuntamente alla Città del Vaticano.

Nell’occasione verrà proiettato un trailer del documentario “Una storia di bambini” realizzato da Tv2000 per i 150 anni di storia dell’ospedale, intrecciando le memorie storiche alla realtà odierna dell’ospedale e alla vita di personale e pazienti.


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