Puntuali come tutti gli anni arrivano, oltre al caldo, le conseguenze del caldo. Anziani e bambini i soggetti più a rischio. E come ogni anno il Ministero della Salute si attiva per prevenire gli effeti negativi delle ondate di calore. In questo contesto si inserisce anche l’accordo siglato il 6 giugno scorso tra ministero e enti locali che ha previsto la sostituzione dello strumento dell’ordinanza dei precedenti ministri della Salute con un accordo in sede di Conferenza unificata tra Governo e Regioni, Province e Comuni. Ma – secondo il Codacons – ha mancato una previsione fondamentale, ovvero il coinvolgimento dei medici di famiglia “fondamentali per una vera azione di prevenzione”.“Persiste, infatti, l’errore  grave di non coinvolgere i medici di famiglia e di non prevedere che, in caso di passaggio al livello 3, vadano a visitare i loro pazienti più a rischio, anche se non chiamati. Le anagrafi  della fragilità, quando sono fatte,  continuano ad essere uno sterile e matematico elenco della popolazione di età pari o superiore ad anni sessantacinque, una lista generica e spropositata che non serve a nulla. Gli elenchi, infatti, dovrebbero essere fatti non dai comuni e dalle asl, ma dai medici di base,  limitandosi agli anziani effettivamente a rischio, a seconda delle loro patologie. Il ministero della Salute, inoltre, non può limitarsi, una volta siglato l’accordo, a riciclare i vecchi ed arcinoti opuscoli o a comunicare le previsioni del tempo, ma deve perlomeno verificare che il già insufficiente accordo, siglato, a dimostrazione della sua inutilità, “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”,  sia poi effettivamente rispettato degli enti locali” denuncia il Codacons.


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