Nel decreto “Sviluppo e Sanità” presentato qualche giorno fa dal Ministro della Salute Renato Balduzzic’è il riconoscimento di una nuova malattia: la ludopatia. Le misure annunciate per contrastare il fenomeno, però, non piacciono tanto alla Fipe-Confcommercio che condivide le preoccupazioni del Ministro della Salute sulle ludopatie, ma non è convinta che le misure annunciate funzionino. “Vietare gli apparecchi da intrattenimento nel raggio di 500 metri da scuole e strutture similari è perfettamente inutile, sia perché chi vuol giocare si sposta facilmente, sia perché il gioco è già vietato a coloro che frequentano le scuole in quanto, di norma, minorenni  – commenta il presidente Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani, che suggerisce una sua ricetta per contrastare atteggiamenti pericolosi da parte di alcuni adolescenti.
“Per tutelare efficacemente i nostri giovani sarebbe meglio imporre il rispetto di tale divieto anche con l’utilizzo dei sistemi che attivano la macchina solo con l’introduzione del tesserino del codice fiscale o della tessera sanitaria – suggerisce Stoppani – Questo divieto oltretutto creerebbe ingiustificate sperequazioni tra esercizi adiacenti con l’assurdità che per giocare basterebbe attraversare la strada o girare l’angolo. Con questa logica occorrerebbe anche vietare nel medesimo raggio di 500 metri gli alcolici ed i tabacchi, entrambi vietati ai minori”.
Fipe ricorda che in questo momento di crisi è necessario evitare misure che, senza alcun apprezzabile risultato per la tutela dei cittadini, penalizzerebbero un settore economico che nell’ultimo anno ha perso oltre 9000 aziende e che è destinato a subire un’ulteriore contrazione dei consumi (e quindi del fatturato) per effetto dell’introduzione dell’ultima tassazione sulle bevande gassate. “I minori – sostiene ancora Stoppani – andrebbero tutelati da tutte le forme del gioco d’azzardo ad iniziare dalle scommesse on line che, oltretutto, sono anche fortemente pubblicizzate. Invito il Ministro a cogliere l’occasione della decretazione d’urgenza in materia sanitaria per dare attuazione al Piano d’azione europeo del Who (World Health Organization, l’Organizzazione Mondiale della Sanità) per il contrasto dell’alcolismo, sottoscritte da questo Governo, assicurando il mantenimento della licenza per gli esercizi che somministrano alcolici ed imponendo una specifica formazione continua per i gestori ed il personale degli stessi”.


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