Istruzione e Salute, Fimmg e Fimp: “Non ghettizzare studenti immunodepressi”
“Inclusione scolastica di bambini immunodepressi. Su questo tema speravamo di sentire almeno una parola dai ministri competenti, una parola che andasse nel senso delle nostre, molte, richieste. La nostra opinione è infatti che includere alcuni non debba mai significare ghettizzare altri”.
Con queste parole Silvestro Scotti e Paolo Biasci, rappresentanti nazionali della FIMMG (Federazione Italiana Medici Di Medicina Generale) e FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), hanno espresso il disappunto delle categorie da loro rappresentate per alcune decisioni assunte, o meglio non assunte, in materia di salute ed istruzione. Scotti e Biasci ribadiscono con forza la linea che punti ad un’inclusione scolastica reale, che vada ben al di là del mero diritto all’istruzione.
“Per questi bambini”, aggiungono, “poter prendere attivamente parte alla vita scolastica, quale momento di continuità sociale e relazionale in corso di malattia, è fondamentale dal punto di vista psicologico ed è parte integrante della terapia. Servono quindi soluzioni adatte a tutelare anche questi aspetti”.
Per quanto riguarda l’autocertificazione necessaria per l’iscrizione a scuola, Scotti e Biasci ricordano che essa richiede accertamenti d’ufficio ancor serrati, ovvero a tappeto. Pertanto, dicono, “la semplificazione amministrativa proposta dalla circolare assegna un ruolo preminente alle verifiche in termini di responsabilità civile, amministrativa e penale (se omessa) ai dirigenti scolastici e ai dirigenti sanitari preposti all’ anagrafe. Sarà infatti loro la responsabilità rispettivamente di controllare o di rendere possibili i controlli sulla veridicità di quanto dichiarato grazie proprio alla comunicazione tramite anagrafe vaccinale”.
Ed è proprio su questo tema che FIMMG e FIMP chiedono al Governo una decisa accelerazione, perché “affinché le decisioni assunte possano reggere sul piano della salute sarà essenziale che l’anagrafe vaccinale nazionale sia pienamente a regime entro settembre in tutte le Regioni e non a macchia di leopardo come accade oggi”.
“In questa fase medici e pediatri di famiglia, ognuno con le proprie specifiche competenze assistenziali, resteranno, come sempre, al fianco dei propri pazienti per il necessario supporto di consulenza alla corretta compilazione delle autocertificazioni. Il fine è quello di evitare errori in buona fede che, ricordiamo, esporrebbero comunque i cittadini ai provvedimenti penali previsti dalla legge”.
