I cellulari fanno male alla salute? Torna la domanda del secolo
I cellulari fanno male alla salute? E’ la domanda del secolo a cui sembra impossibile dare una risposta sicura. Di conseguenza il quesito ricorre a cadenza quasi semestrale: esattamente sei mesi fa, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato una ricerca condotta dagli esperti dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro, da cui emergeva che l’esposizione ai campi magnetici “potrebbe” causare il cancro. Lì per lì la notizia è stata anche pubblicata, ma non ha fatto abbastanza rumore.
A sollevare un po’ di polemica è stata l’ultima puntata di Report, andata in onda domenica scorsa su Rai 3, condotta da Milena Gabanelli: la trasmissione ha ripreso i dati dello studio dell’OMS ed ha intervistato una serie di esperti coinvolti nel campo della ricerca sugli effetti dei telefonini sulla salute umana. La contraddizione di fondo emersa è un po’ quella che ha caratterizzato il settore del tabacco all’inizio: molti degli studi condotti sono finanziati dagli stessi produttori di cellulari (o delle sigarette a seconda del caso) e per questo non potranno mai essere indipendenti ed imparziali.
La questione è sicuramente molto complessa e non può essere liquidata così. Una cosa, però, è certa: l’informazione sugli effetti del cellulare sulla nostra salute è ancora molto carente, sia per i grossi interessi economici che ruotano attorno al settore, sia per la difficoltà della ricerca. Il telefonino è un’invenzione relativamente recente ed è ancora presto per vederne concretamente gli effetti. Intanto, però, si possono prendere alcune precauzioni, come quella di utilizzare l’auricolare e di non tenerlo in tasca, ma lontano dal corpo.
A tal proposito il Consiglio superiore di sanità, in linea con gli studi dell’Agenzia internazionale della ricerca sul cancro e in accordo con l’Istituto superiore di sanità, rileva che non è stato finora dimostrato alcun rapporto di causalità tra l’esposizione a radio frequenze e i tumori, ma le conoscenze scientifiche oggi non consentono di escludere l’esistenza di causalità quando si fa un uso molto intenso del telefono cellulare. Va quindi applicato, soprattutto per quanto riguarda i bambini, il principio di precauzione, che significa anche l’educazione ad un utilizzo non indiscriminato, ma appropriato, quindi limitato alle situazioni di vera necessità, del telefono cellulare.
Il CSS ha affrontato la questione dei rischi potenziali di uno smodato uso di telefoni cellulari nella seduta del 15 novembre e fa sapere che il Ministero della Salute avvierà una campagna di informazione sulla base delle ultime relazioni degli organismi tecnico-scientifici per sensibilizzare ad un uso appropriato del telefonino.
