Glifosato, l’Europa vota il 12 ottobre. Greenpeace: stop al rinnovo (Foto Credit Greenpeace)

Oltre 75 mila firme dai cittadini italiani per chiedere lo stop al rinnovo del glifosato. Questa mattina, con una simbolica maxi-cartolina consegnata al Ministero della Salute, Greenpeace Italia si è fatta portavoce di oltre 75 mila persone che, in meno di un mese, hanno firmato una petizione per chiedere al governo italiano di votare contro il rinnovo dell’autorizzazione europea del glifosato, l’erbicida più usato a livello mondiale. Il voto a Bruxelles è previsto questa settimana. Il 12 ottobre infatti i rappresentanti dei diversi paesi della Ue dovranno discutere ed esprimersi sulla proposta della Commissione Europea di estendere per altri 10 anni la possibilità di usare il glifosato.

Secondo Isde-Medici per l’ambiente e diverse associazioni, questa proposta di rinnovo “si basa su un processo di valutazione imperfetto e lacunoso, al punto che la stessa Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha riconosciuto l’esistenza di punti in sospeso e valutazioni parziali a causa della mancanza di dati sui coformulanti (gli additivi aggiunti al glifosato nelle diverse formulazioni commerciali in vendita) e sull’impatto del glifosato sulla biodiversità, sulla neurotossicità e sulla salute del microbioma”.

 

Glifosato, la Commissione UE propone il rinnovo dell'autorizzazione per 10 anni
Glifosato, la Commissione UE propone il rinnovo dell’autorizzazione per 10 anni (foto Pixabay)

 

La storia infinita del glifosato (e dei suoi rischi)

Il glifosato torna ogni volta alla ribalta perché è un erbicida molto usato e altrettanto discusso. Brevettato dalla Monsanto e commercializzato da aziende come Bayer, è stato introdotto in agricoltura negli anni ‘70 ed è il più usato a livello mondiale – come ricorda Greenpeace nella sua petizione. “È una delle principali cause di contaminazione delle acque, con impatti sulla biodiversità. Inoltre, studi sempre più numerosi evidenziano i rischi del glifosato per la salute umana: è stato classificato come probabile cancerogeno per gli esseri umani”.

Il glifosato è un principio attivo degli erbicidi ad ampio spettro. Attualmente è approvato nell’UE fino al 15 dicembre 2023. Nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato il glifosato come «probabilmente cancerogeno per gli esseri umani». Secondo alcune ricerche, il glifosato potrebbe danneggiare il sistema nervoso ed essere correlato allo sviluppo di malattie neurologiche come il morbo di Parkinson, oltre a influire negativamente sul sistema ormonale. Poiché è molto usato, è molto diffusa anche l’esposizione della popolazione, bambini compresi.

«Come evidenziato anche da ISDE-Medici per l’ambiente e da altre ONG europee in un esposto contro il consorzio guidato da Bayer, la valutazione su cui si fonda la proposta di rinnovo ha trascurato le lacune nei dati sulla tossicità e ha ignorato rischi per la salute e per l’ambiente della formulazione analizzata e dei suoi ingredienti, tutti elementi che giustificherebbero il divieto di questo erbicida sul mercato europeo – ha detto Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura di Greenpeace Italia – Chiediamo quindi al ministro della Salute e al governo italiano di votare contro il rinnovo del glifosato, dando priorità alla salute pubblica e alla protezione dell’ambiente rispetto agli interessi economici privati, rispettando così il principio di precauzione».


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